Nella seduta consiliare del 28 gennaio è stato esaminato ed approvato il disegno di legge n.15/2019 “Norme sul controllo del randagismo, anagrafe canina e protezione degli animali da affezione…”.

«E’ evidente il mio malessere nel dover prendere atto che il lavoro legislativo compiuto in maniera corale dai Consiglieri della III Commissione sanità è stato letteralmente stravolto in alcune importanti norme di tutela, motivo per cui ritengo di dover esprimere il mio dissenso da questa legge nelle parti in cui si discostano dal testo presentato in aula». Interviene così, in una nota, il consigliere regionale Domenico Santorsola.

«Eppure sembrava che il testo del provvedimento, così come licenziato dalla Commissione, dopo un lungo lavoro che ha visto coinvolti tutti i portatori di interesse, dalle associazioni animaliste alle strutture sanitarie, mettesse d’accordo un po’ tutti nell’interesse esclusivo degli animali d’affezione ed in particolare di cani e di gatti.

Non è stato così: con una fretta normativa che ha reso indistinto l’obiettivo comune sono stati cancellati articoli ed aggiunti codicilli con il risultato che la legge, così come approvata, rischia di diventare inutile, impraticabile e, forse, incostituzionale..

Non condivido, ad esempio, la cancellazione del comma 3 dell’art. 7 con il quale si dettavano i requisiti minimi dei rifugi contigui, cosicché la loro collocazione è ora affidata esclusivamente alla buona volontà di ciascun gestore né, tanto meno, l’obbligo di avviare l’animale accalappiato a 200 km dal luogo del ritrovamento piuttosto che in quello più vicino, anche se fuori regione, cosa che favorirebbe certamente il riconoscimento da parte dei legittimi proprietari.

Io non so se gli asini fanno parte degli animali d’affezione ma…….»