Si allunga la pena per Vito Corda, l’uomo a capo della banda degli estorsori sgominata a Trani nel 2017. La Terza sezione della Corte di Appello di Bari ha disposto per lui 6 anni, 2 mesi e 20 giorni di reclusione. Corda era stato condannato in primo grado a 4 mesi e mezzo ed ora, in riforma della sentenza pronunciata 5 dicembre del 2018, vede la pena allungarsi dopo la contestazione del sostituto procuratore generale della Repubblica presso la Corte di Appello, Giannicola Sinisi, risultata determinante perché il magistrato ha messo in evidenza l’omissione da parte dei giudici del pronunciamento sulla recidiva.

Nel complesso la stessa recidiva e l’aggravante del metodo mafioso hanno confermato tutte altre pene disposte dal Gup di Bari: per Giuseppe Corda, fratello di Vito, confermati i 3 anni e 6 mesi, stessa sorte per Ilir Ghishti, 5 anni e 4 mesi, per Pasquale Pignataro, 4 anni e 4 mesi, e per Michele Di Feo, 3 anni e 8 mesi.

Si alleggerisce, invece, la condanna per Nicola Pecorella per il quale è stata esclusa l’aggravante del metodo mafioso, e pena che dunque si ridimensiona a 3 anni e 4 mesi, contro i 4 anni e 8 mesi del giudizio di primo grado.

Nessuna recidiva per Nicola Petrilli, che vede invariata la propria condanna a tre anni. Assoluzione confermata per Pasquale Pecorella, fratello di Nicola  e difeso dallo stesso legale.

L’inchiesta riguardano una estorsione ed altre tentate nella città di Trani, a carico di attività di ristorazione, imprenditoriali, del settore immobiliare e lapideo.