L’affondamento risale a qualche giorno fa, ma adesso, quello che preoccupa di più, è la fuoriuscita di carburante, che ha già provocato una macchia sospetta sullo specchio d’acqua. La causa è l’imbarcazione di circa undici metri colata a picco, il 12 marzo scorso, nel porto di Trani. Era ormeggiata sui pontili della darsena comunale, a quanto sembra da oltre dieci anni, ma già da sette il proprietario della barca aveva smesso di pagare il canone di ormeggio.

Adesso giace sui fondali, all’altezza del pontile B. Il rischio che potesse andare a fondo o che comunque potesse rappresentare un pericolo, era stato già ampiamente prospettato dal personale in servizio presso la Darsena comunale. Da diverso tempo, infatti, sul natante non venivano effettuati interventi di manutenzione.

Ma i rischi più grandi, al momento, sono legati alle possibili conseguenze di tipo ambientale. Da venerdì scorso, come detto, dal relitto sono cominciati a fuoriuscire idrocarburi, finiti inevitabilmente nelle acque del porto.

Della questione è stata informata la Capitaneria, mentre il Movimento Politico “Trani a Capo” ha annunciato, attraverso la sua pagina Facebook, l’intenzione di voler presentare presso gli uffici comunali, un’interrogazione su quanto accaduto.