Una questione morale o meglio di codice etico. Da una parte un procedimento giudiziario (che non vuol dire, sia chiaro, colpevolezza o commissione di reato). Dall’altra, un documento con cui si assume l’obbligo morale di non affidare nomine e incarichi nelle aziende partecipate a soggetti rinviati a giudizio o sottoposti a misure di prevenzione.

Parte da questo presupposto, il duro attacco rivolto al sindaco di Trani, Amedeo Bottaro e alla sua giunta dalle due consigliere comunali del Movimento 5 Stelle, Antonella Papagni e Luisa Di Lernia che, con una nota, pochi giorni fa, sono tornate sulla vicenda della conferma al vertice di Amiu dell’ingegner Alessandro Guadagnolo.

L’amministratore Unico dell’ex municipalizzata del servizio di igiene urbana, come noto, è stato rinviato a giudizio, nel giugno scorso, nell’ambito della vicenda della condotta sottomarina. L’ipotesi di reato è quella di truffa nei confronti dell’ente comunale (che nel procedimento si è costituito parte civile), per non aver redatto gli atti tecnici necessari per risovere i problemi connessi alla mancata esecuzione dei lavori della condotta, al servizio del depuratore.

Al di là delle reali responsabilità di Guadagnolo – sottolineano le consigliere pentastellate – la questione è appunto di tipo etico e sta tutta nella Carta di Avviso Pubblico, adottato dalla giunta nel dicembre 2016. Una sorta di codice morale di buona politica, con il quale l’esecutivo, tra le altre cose, ha preso l’impegno di non conferire nomine ed incarichi a soggetti rinviati a giudizio e o sottoposti a misure di prevenzione, personale e patrimoniale.

Per questo, l’amministratore unico di Amiu non può più restare al suo posto. E anche sull’operato dell’amministratore unico di Amiu, la consigliera pentastellata non risparmia critiche.

Nel servizio l’intervista.