Lunghi applausi scroscianti. Ha risposto così il pubblico alla prima internazionale di Tango – Historias de Astor a Trani. Un tributo in musica, immagini e ballo della leggenda del tango Miguel Ángel Zotto al grande compositore Astor Piazzolla. Trani la città da cui partì in cerca di fortuna il nonno pescatore di Astor, Pantaleone, alla volta dell’Argentina. Un viaggio appassionato dagli inizi di vita e carriera di colui che ha inventato il nuevo tango che il più grande bellerino al mondo di questa danza ha voluto mettere in scena con una vera e propria “Tango-operita”. Parti recitate e cantate affidate ad una straordinaria Vera Dragone, attrice con una tessitura vocale da mezzosoprano, nota al grande pubblico per essere una delle Ladyvette, il trio canoro swing anni 50, e Guillermo Fernández, il cantante, attore e compositore famosissimo in Argentina, oltre ad una orchestra dal vivo di 7 elementi, i Tango sonos.

Organizzato dall’Associazione culturale In Movimento di Trani, con il patrocinio della Regione Puglia, Assessorato Industria turistica e culturale, gestione e valorizzazione dei beni culturali, del Comune di Trani e Casa Argentina, “Tango – Historias de Astor” vanta un riconoscimento prestigioso e internazionale, l’alto patronato dell’Ambasciata della Repubblica argentina, Ministero degli affari esteri.

Scritto, diretto e coreografato da Zotto, riconosciuto nel mondo da appassionati e critica come una leggenda vivente del tango, che ha voluto così tributare il suo omaggio a colui che ha rivoluzionato la musica nel XX secolo, grazie al quale questa danza si è rinnovata, uscendo da vicoli e sobborghi per parlare una lingua internazionale, arricchendosi di atmosfere proprie dei linguaggi della musica “colta” e del jazz. Grande innovatore, Astor P. Piazzolla è considerato tra i musicisti più influenti del ‘900, è stato un riformatore del tango e strumentista d’avanguardia. Zotto è un testimone unico, avendo conosciuto davvero Piazzolla e ballato nella sua “tango operita” Maria de Buenos Aires.

«L’idea dello spettacolo – rivela Zotto – è nata perché Trani è la città dei nonni di Astor Piazzolla e, per lui Trani rappresentava le sue radici. In questa cattedrale tenne commosso uno dei suoi ultimi concerti negli anni ’80. Il nostro, dunque, è un omaggio al grande compositore e ad Horacio Ferrer, il poeta del tango che ha lavorato a stretto contatto con lui. Tanto affinchè la gente conosca maggiormente la sua vita, la sua storia, la sua musica ballata e suonata, arricchita con contributi multimediali di foto e video su uno schermo gigante con la splendida Cattedrale romanica sullo sfondo. Così da sentirlo quasi fisicamente presente sul palco. Un sogno, oltre che un lavoro di ricerca certosino che Piazzolla meritava e che eleva lo spettacolo ad opera storica».

E infatti l’immagine del grande e prolifico strumentista argentino capeggiava silente sulla scena. E poi l’eccellenza tersicorea dei ballerini. Sinuosi, eleganti, accompagnati dal suono caratteristico e struggente del bandoneon. Un cast artistico di assoluto rilievo per un racconto avvincente e appassionato. Assieme all’icona Zotto, la straordinaria Daiana Guspero, sua compagna di ballo e nella vita, e altri 10 eccezionali tangheri: Pablo Garcia e Romina Godoy, Facundo Piñero e Vanesa Villalba, Pablo Valentin Moyano e Roberta Beccarini, Juan Manuel Rosales e Liza Rosales, Mariano Navone e Sophia Mira.
L’apice dello spettacolo, la danza corale sul pezzo perfetto: Libertango.

Trani continuerà a ballare a ritmo binario del Tango sino al 15 luglio. L’opera teatrale, infatti, è stata il preludio del Festival del Tango giunto quest’anno alla sua VI edizione che fa convergere nella Perla dell’Adriatico appassionati, tangheri e curiosi da tutto il mondo.

«L’obiettivo – suggerisce Zotto – è trasformare Trani nella capitale del tango italiano, viste le ascendenze di Astor Piazzolla».