«Omero nell’Odissea ci racconta come per vent’anni Penelope riuscì a prendere per il naso gli aspiranti alla sua mano tessendo di giorno e sfilando di notte la tela-sudario per il vecchio Laerte padre di Ulisse». Comitato Residenti, Comitato Bene Comune e Codacons tornano a parlare dell’ormai tristemente famoso Supercinema di Trani invitando i cittadini a riunirsi attorno allo stabile per il giorno 15 giugno 2018 a partire dalle ore 18,00: alla base dell’invito c’è la celebrazione di un infausto compleanno.

«Questa volta ad essere presi per il naso – spiegano in un comunicato i tre enti – sono i cittadini di Trani che già nel giugno 1999 rappresentarono all’amministrazione comunale dell’epoca e a quelle succedutesi l’indifferibile esigenza di bonifica della zona del centro prospicente gli immobili supercinema ed ex Istituto professionale di Stato per il Commercio, già Caserma dei Carabinieri negli anni 50, 60 e parte dei 70 del 1900, quest’ultimo bonificato dall’amianto nel 2006, sebbene tuttora in stato di abbandono. Successivamente, ma già troppi anni sono trascorsi, i cittadini residenti esposero inascoltati le loro preoccupazioni per il visibile progressivo degrado della copertura in cemento-amianto del supercinema».

«La vicenda ormai ha assunto contorni kafkiani perché dopo tutti questi anni trascorsi fra istanze alla Pubblica Amministrazione, esposti alla Procura della Repubblica, udienze davanti al GIP ed un’altra da tenersi a data da destinarsi in seguito alla nuova opposizione (la terza) alla proposta di archiviazione del P.M., istanze a enti Istituzionali, regionali, provinciali, una consulenza medico-scientifica fatta eseguire dai residenti la copertura del supercinema è sempre là ad avvelenare i cittadini di Trani nella innegabile inerzia di tutti i soggetti interessati. Non vogliamo qui ancora una volta parlare delle contraddizioni, delle irregolarità, delle omissioni, delle bugie raccontate, che hanno caratterizzato questa incresciosa storia, ma valga per tutte citare la recente (ormai non più tanto recente) perizia del CT nominato dal P.M. presso la Procura della Repubblica di Trani che ha di fatto dato ragione ai cittadini di Trani circa la pericolosità di quella copertura, la cui struttura di sostegno in legno presenta concreti rischi di collasso, afferma il tecnico, e richiede urgente rimozione».

«Vogliamo soprassedere, perché non amiamo la polemica, sulla contraddizione presente nella perizia laddove afferma che “la copertura è degradata ma non rilascia fibre” (per spiegarla alla Catalano: se è degradata rilascia fibre di amianto, se non è degradata non rilascia fibre!), affermazione più volte smentita dal dr. Vito Totire autorevole studioso della materia noto in tutta Europa, medico ambientale e del lavoro, presidente dell’Associazione nazionale esposti amianto, tuttavia dobbiamo ricordare che la “normale dispersione di fibre” copre un raggio di 2 km e che la malaugurata eventualità del paventato cedimento strutturale a causa della ritardata rimozione costituirebbe l’esplosione di una bomba ecologica e di conseguenza un disastro ambientale dal quale nessun cittadino può considerarsi al riparo. Conosciuto il contenuto della citata perizia, il Sindaco Avv. Amedeo Bottaro nel corso di una conferenza stampa fece solenne annuncio di soluzione del problema supercinema e siamo qui a lamentare come dopo oltre due mesi nulla sia stato fatto».

«Un anno fa, giusto il 15 giugno 2017, la proprietà del supercinema espose sulle porte e sulle vecchie bacheche delle locandine di programmazione un avviso di avvio lavori di bonifica nei giorni successivi; ebbene nella ricorrenza del compleanno dell’inutile falso annuncio non possiamo esimerci dal manifestare la nostra sorpresa per il fatto che un’affermata impresa specializzata in bonifiche ambientali da amianto, iscritta all’albo ministeriale abbia consentito l’esposizione del cartello con l’indicazione della sua ragione sociale, dei suoi riferimenti (telefoni, indirizzi, ecc.) e delle sue certificazioni per annunciare imminenti lavori all’epoca non autorizzati da alcuno e che a tutt’oggi dopo un anno non sono stati eseguiti. Ancora una volta la proprietà ha posto in essere una condotta dilatoria e fuorviante per sottrarsi all’obbligo di bonifica imposto già nel 2012 (reiterata nel 2013) da un’ordinanza sindacale e ha continuato a minare seriamente la salute dei cittadini attraverso la copertura in amianto dello stabile che anche l’ARPA dichiarò nel 2012 in avanzato stato di deterioramento. Riaffermiamo che l’amianto è stato universalmente riconosciuto materiale altamente e gravemente nocivo. Preferiamo non commentare il comportamento dell’Amministrazione Comunale senza però tacere che ha tradito le aspettative dei cittadini con provvedimenti di cui tollera incurante la reiterata inosservanza».