«L’ordinanza del sindaco conferma quello che denunciamo da mesi a proposito della pericolosità della discarica e dell’immobilismo del Comune e di Amiu. Finora Bottaro, Di Gregorio e Santorsola hanno fatto finta che andava tutto bene, ma evidentemente qualcuno ha finalmente aperto gli occhi al nostro primo cittadino, il quale ha fatto l’unica cosa che doveva fare sin dal suo insediamento a Palazzo di Città».

 É quanto dichiara Antonio Procacci, portavoce del movimento Trani#ACapo, circa l’ordinanza sulla chiusura dei tre lotti della discarica.

 «Alla luce di questa ordinanza risulta ancora più inspiegabile il perché della bocciatura, in Consiglio comunale, della mozione portata dai nostri consiglieri e da quelli del Movimento 5 Stelle, con cui si chiedeva una cosa semplice semplice, ovvero che il Consiglio impegnasse il sindaco ad avviare le procedure per la chiusura definitiva della discarica. In effetti, però, noi chiedevamo la chiusura definitiva della discarica, lui ha ordinato la chiusura dei tre lotti. Questo, naturalmente, non ci fa dormire sonni tranquilli. Fin quando l’intero impianto non sarà chiuso ci sarà sempre il rischio di riattivazione. Per questo chiediamo al sindaco di fare un altro passettino e di avviare le procedura per la chiusura definitiva dell’intera discarica».

 «Il piano di caratterizzazione», aggiunge Maria Grazia Cinquepalmi, consigliere di Trani#ACapo, «non va purtroppo in quella direzione e noi questo lo abbiamo evidenziato da tempo. Come pure sin da giugno avevamo segnalato che era indispensabile che il controllo dei campioni prelevati dai pozzi spia non venisse effettuato solo dal laboratorio incaricato dalla stessa Amiu, ma anche da altro laboratorio dotato di certificazione “Accredia”, per poter pervenire ad una attendibile validazione dei dati rilevati. Naturalmente non abbiamo ricevuto alcuna risposta ed oggi scopriamo che esiste un grave pericolo ambientale. Ma nelle ultime relazioni del laboratorio incaricato non veniva evidenziato che il rifiuto non era pericoloso? Non avevano detto che l’inquinamento stava diminuendo?».

 «Il sindaco deve spiegarci cosa è cambiato, l’ordinanza non ci basta», conclude Antonio Procacci.