Carlo Avantario, consigliere comunale del partito democratico, fa il punto sul progetto che trasfromerà il nosocomio tranese in Pta: «Il Piano di Riordino Ospedaliero (PRO), varato alla fine del 2015 prevedeva la riconversione di alcuni ospedali regionali, tra cui quello di Trani, in “ospedale territoriale” (PTA: Presidio di Assistenza  Territoriale). Dopo un lungo lavoro che ha visto attivamente coinvolti numerosi attori –  da una parte il sindaco Amedeo Bottaro, il Tavolo tecnico sulla sanità, di cui faccio parte, presieduto dall’assessore Felice di Lernia, l’assessore regionale Domenico Santorsola e dall’altra il direttore generale della Asl BT Ottavio Narracci – si è raggiunto un accordo su un’ampia progettualità che prevede un cospicuo investimento di circa 15 milioni di euro. Un investimento sul nostro territorio, con importanti ricadute positive sulla salute dei nostri concittadini; una progettualità socio-sanitaria di grande lungimiranza, che guarda al futuro della popolazione sempre più anziana».

«Questo accordo è culminato in un Protocollo di intesa firmato presso l’Ufficio di Presidenza Regionale, lo scorso 10 agosto. Un esempio, come è stato ribadito da tutti, di maturità politico-amministrativa tra chi dialoga in maniera serrata, ma poi trova soluzioni condivise. Questo ha sancito ufficialmente nel complessivo Piano di Riordino Ospedaliero, la trasformazione del Presidio Ospedaliero di Trani in Ospedale Territoriale. Questo Piano è stato poi presentato e spiegato alla cittadinanza dal nostro Sindaco e dal Direttore della Asl BT il 23 agosto scorso, con una conferenza stampa nella Sala Giunta comunale», prosegue Avantario.

E ancora: «Un piano di trasformazione o di riconversione, che dir si voglia, con luci e qualche ombra, ma comunque con punti di grande valenza programmatica. Premettendo che ho condiviso l’impostazione e gli obbiettivi dell’accordo raggiunto, articolato su più punti, mi sembra giusto soffermarmi su alcune preoccupazioni non completamente sopite. Questo Protocollo va guardato, letto ed approfondito nel suo insieme, scevro da pregiudizi e da considerazioni negative a priori. Finalmente si definisce e si riconosce l’identità del nostro Ospedale, che  completerà la riconversione in Ospedale Territoriale, decisa  e avviata oltre 4 anni fa, al servizio dell’intera BAT; purtroppo ciò comporterà la dismissione di alcuni reparti, oggi in via di completamento, “dimenticandosi” di quello che già eravamo e di quello che ci era stato promesso saremmo dovuti diventare, come ho più volte denunciato».

Avantario prosegue: «Ciononostante finalmente con questo Protocollo d’intesa Trani riacquista dignità e l’Ospedale Territoriale di Trani riacquista quella centralità nella programmazione sanitaria che tante volte, negli anni, abbiamo richiesto e che tante volte ci è stata negata con incredibile miopia. Nonostante questo, il nostro Nosocomio si è guadagnato questa sua vocazione “territoriale” sul campo; si pensi alla Oncoematologia, all’attività di Day Surgery Multidiscipinare, alla Medicina Prenatale, all’Endoscopia Ginecologica,  al Day Hospital di Medicina; una vocazione rafforzata anche sul “campo” operatorio finché le sale operatorie sono rimaste aperte.

Ci sono chiaramente dei tempi di attuazione che preoccupano il consigliere: «Accanto a questi punti molto qualificanti per la sanità del nostro territorio, rimangono tuttavia alcune preoccupazioni sui tempi di apertura delle sale operatorie, per la mancanza di un’equipe completa di anestesisti, infermieri e personale ausiliario, che ad oggi non esiste. Io credo che in questa occasione dobbiamo essere consequenziali e dimostrare agli scettici che questa volta si passa dalle parole ai fatti. Non bisogna dimenticare l’amarezza per il Pronto Soccorso, che si converte in Punto di Primo Intervento Territoriale (PPIT), ma che comunque resterà aperto H24, con due postazioni fisse del 118. Il potenziamento immediato della Radiologia di Trani, attraverso l’acquisto e l’installazione della Risonanza Magnetica Nucleare ad alto campo di 1/50 Tesla. Mi risulta che tale apparecchiatura sia stata acquistata ed installata presso l’ospedale di Andria, per cui si possono restringere i tempi di acquisto e di installazione per Trani utilizzando la stessa Gara con estensione di spesa. Infine non si può dimenticare la Casa del Parto, di cui si dibatte ancora, ma che non poteva essere compresa in questo accordo perché manca una legge regionale ad hoc, su cui stiamo lavorando».

E infine: «Concludendo, stiamo vivendo un cambiamento culturale epocale sulla sanità. I cambiamenti sono difficili da comprendere e talvolta da accettare. Non dobbiamo avere paura dei cambiamenti, ma dobbiamo governarli senza pregiudizi. Non sono più concepibili ospedali piccoli, insicuri, che sono condannati ad essere depotenziati o a chiudere per forza di cose. Meglio averne pochi, ma sicuri, con personale medico e infermieristico numericamente adeguato e con più branche specialistiche, affiancati dagli ospedali territoriali per tutta la patologia, anche chirurgica, che si può trattare in giornata (day hospital e day surgery). Ai vertici istituzionali chiedo fortemente la costituzione rapida del Tavolo tecnico di verifica dell’attuazione del Protocollo d’intesa».