Investimenti per 9 milioni di euro e quasi 45mila accessi solo nel 2017: sono questi i numeri del presente e del futuro prossimo del Pta (Presidio Territoriale di Assistenza) e del Ctp (Centro Polifunzionale Territoriale) di Trani. Il Cpt dal 2014 ospita 10 medici di medicina generale e si va arricchendo di servizi e assistenza. Il Pta è nato nella fase di riconversione del presidio ospedaliero e oggi gode di nuovi investimenti e di una spinta al potenziamento in favore del benessere degli assistiti.

«Sul potenziamento di Trani stiamo investendo 9milioni di euro – precisa Alessandro Delle Donne, Direttore Generale Asl Bt – e abbiamo in programma l’acquisto di una risonanza magnetica che andrà a potenziare la Radiologia di Trani, ecografi per il servizio di day service, e ancora ecg, arco sterile oculistico e riunito odontoiatrico. Il nostro obiettivo è quello di garantire, così come già dichiarato pubblicamente a maggio, un Presidio Territoriale in grado di risponde in maniera efficace ad un setting assistenziale più appropriato ed al fabbisogno di salute espresso dalla popolazione, uscendo dalla logica ospedalocentrica. Lo sforzo che stiamo sostenendo è quello di offrire un Pta moderno e tecnologicamente all’avanguardia e con un numero congruo di validi professionisti. I 45000 accessi nel solo 2017 parlano da sé».

«Ho letto nei giorni scorsi dichiarazioni sulle scelte effettuate in passato in favore dell’ospedale di Bisceglie a discapito dell’ospedale di Trani – continua Delle Donne – sulla base di dati sui parti risalenti ai primi anni 2000 che però non risultano come ufficiali e, pertanto, non utilizzabili. I dati in possesso di questa Direzione dicono che nel 2004 a Bisceglie venivano effettuati 994 parti e a Trani 314 parti. Ma, al di là delle scelte fatte in passato e dalle quali evidentemente non è possibile tornare indietro, per effetto della definitività di provvedimenti rimasti inoppugnati, vorrei invece sottolineare la spinta al futuro che stiamo promuovendo soprattutto su Trani. Il Cpt è una realtà di eccellenza il cui modello stiamo cercando di replicare anche in atri contesti perché i riscontri che abbiamo sono soltanto positivi. L’intero Presidio Territoriale rappresenta un modello di assistenza che certamente rappresenta già da ora un punto di riferimento per gli assistiti che non necessitano di ricovero, tuttavia lo sforzo della Direzione Generale, su impulso della Regione Puglia, è quello di potenziarlo ulteriormente».