Quanto sono efficaci e sicuri i farmaci equivalenti? E lo sono?

Introdotto nel mercato farmaceutico italiano nel dicembre 1995, l’impiego del farmaco equivalente, in questi 20 anni, ha permesso di delineare uno scenario valoriale in termini di utilizzo, dati clinici e tendenze epidemiologiche, e di fornire un profilo di efficacia e sicurezza di questa classe di farmaci.

Sabato 30 settembre, a Trani, presso Palazzo San Giorgio, si svolgerà il convegno ‘Il farmaco equivalente: nuovi dati di appropriatezza e sicurezza prescrittiva in ambito specialistico’, e lo scopo è proprio quello di condividere le informazioni necessarie per comprendere sempre meglio le reali opportunità offerte dal farmaco equivalente, partendo da dati oggettivi e di esperienza clinica di medici di diversa estrazione specialistica.

L’obiettivo è anche quello di approfondire alcuni aspetti collegati alla percezione del farmaco, del (pre)giudizio su di esso e alla fruizione da parte di medici e cittadini, nel tentativo di chiarire e sfatare informazioni non sufficientemente stabili nel tempo e analitiche. La tendenza alla scarsa informazione, infatti, potrebbe aver favorito la tendenza allo scarso utilizzo di questi farmaci: l’Italia sarebbe uno dei paesi europei con la minor percentuale di impiego di farmaci equivalenti, e questo si traduce in una spesa aggiuntiva per il cittadino di circa 1 miliardo di euro nel 2015 dovuta al differenziale di prezzo rispetto al farmaco brand. In un periodo nel quale la razionalizzazione della spesa diventa elemento centrale per l’accesso alle cure dei pazienti e per l’inserimento di nuovi farmaci e dispositivi medici, il farmaco equivalente può rappresentare un’importante opportunità per raggiungere entrambi questi obiettivi senza rinunciare all’efficacia e alla sicurezza che si richiede a ogni terapia farmacologica.

«I lavori del convegno – fanno sapere i promotori – intendono mettere in evidenza l’importanza del farmaco equivalente per coniugare appropriatezza delle cure e sostenibilità della spesa, soprattutto in relazione alle fasce più deboli della popolazione quali gli anziani interessati da più di una patologia cronica e con ridotte capacità di spesa. I farmaci equivalenti sono uno strumento imprescindibile per garantire il diritto alla salute per tutti i cittadini anche del sistema sanitario regionale, grazie al risparmio di risorse che possono così essere reinvestite per garantire sostenibilità economica ed equità delle cure».