«Stiamo rischiando di perdere una grossa opportunità, chissà per quale ragione». Così Antonio Procacci, portavoce del movimento Trani#ACapo, sul finanziamento che il Demanio ha destinato alla città di Trani per la ristrutturazione di Palazzo Carcano. «Ci sono a disposizione 2 milioni e 700 mila euro», aggiunge Procacci, «ma per consentire che vengano messi a bilancio dal Demanio già quest’anno, per il triennio 2017-2019, è necessario che il Consiglio comunale deliberi entro il 25 maggio la concessione del palazzo. Questa informazione era in possesso del sindaco già da tempo, ma inspiegabilmente lo abbiamo scoperto solo nelle ultime ore».

«E’ stato il Presidente del Consiglio comunale, Fabrizio Ferrante, a farci sapere che c’era una scadenza in relazione al tribunale fissata per la fine di questa settimana», spiega il capogruppo Aldo Procacci, «ma senza fornirci ulteriori dettagli, anche perché, tra le altre cose, la conferenza dei capigruppo è andata deserta, per mancanza soprattutto dei rappresentanti della maggioranza».

Abbiamo approfondito la questione», aggiunge la consigliera Maria Grazia Cinquepalmi, «e con nostra grande sorpresa abbiamo scoperto che in realtà i fondi ammontano a 4 milioni di euro, che in parte sono già stati utilizzati per i palazzi già concessi al Ministero, ma che la parte più cospicua, i 2,7 milioni, non sono utilizzabili in mancanza dell’atto di concessione».

«Palazzo Carcano», spiega ancora Maria Grazia Cinquepalmi, «è destinato ad uffici giudiziari, ma devono essere ultimati i lavori e il Comune di Trani non dispone delle risorse necessarie. L’utilizzo di quell’edificio risolverebbe definitivamente i problemi delle infrastrutture giudiziarie tranesi, scongiurando il pericolo che il Tribunale di Trani venga trasferito a Bari o addirittura a Foggia. Il rischio non è meramente tecnico, considerato lo stato degli immobili attualmente occupati dalle sezioni giudiziarie».

«Sappiamo che finalmente, anche dopo le nostre segnalazioni, qualcosa si sta muovendo, ma ad ora non abbiamo ancora ricevuto la proposta di delibera», aggiunge Aldo Procacci. «Pur non essendo giustificabile l’urgenza, atteso che la scadenza era ben nota, siamo comunque disponibili ad andare in Consiglio con la convocazione in extremis e a votare il provvedimento. Speriamo solo che riescano a convocarlo entro domani».

«Resta che pretendiamo dal sindaco spiegazioni sul perché abbia tenuto per sé questa informazione e stia rischiando di farci perdere questa importante occasione», conclude Antonio Procacci.