Polizia e carabinieri hanno fermato quattro persone perché ritenute responsabili a vario titolo dell’omicidio del 21enne Antonio Mastrodonato e del tentativo di omicidio di Giulio Vitolano, 32 anni, avvenuti il 12 febbraio scorso a Trani. I fermi sono stati eseguiti nei giorni scorsi a Bari e Trani, sulla base di provvedimenti emessi dalla Direzione distrettuale antimafia. Agli indagati, oltre al porto e detenzione di armi da sparo, è contestato l’aver agito con metodo mafioso.

Antonio Mastrodonato fu raggiunto da diversi colpi di pistola mentre era per strada, in via Superga, il pomeriggio di domenica 12 febbraio. Il giovane, che era da poco uscito da una sala scommesse, fu seguito e colpito a poca distanza da cinque colpi di pistola. Due giorni dopo per l’omicidio fu arrestato proprio Vitolano, al termine di un lungo interrogatorio. Disse che aveva sparato perché temeva di essere ucciso a sua volta.

Secondo gli investigatori Vitolano non era solo. Altri due giovanissimi, Albi Duda, di origine albanese, e Alessandro Corda, fratello di Vito e Giuseppe arrestati poche settimane fa nel corso di un blitz che ha smantellato un gruppo dedito alle estorsioni a commercianti e imprenditori, sono stati fermati per concorso in omicidio. E con loro anche una quarta persona.

Il 21enne Mastrodonato, che aveva precedenti penali per droga, era figlio di Vincenzo Salvatore Mastrodonato, condannato a otto anni e otto mesi di carcere per avere fatto parte di un gruppo che sequestrò un corriere della droga che aveva perso i soldi, necessari per l’acquisto della sostanza stupefacente di cui avrebbe dovuto approvvigionarsi a Torino.