Ieri 6 Aprile, a Corato, la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP presso il Tribunale di Trani, dott. Messina, su richiesta del PM, sostituto procuratore dott. Scimè, nei confronti di Manzi Vittorio, classe ’87 e Manzi Savino, classe ’93,  poiché ritenuti responsabili di aver commesso, a vario titolo, i reati di furto e tentato furto, incendio doloso di autovetture, ricettazione, estorsione e possesso ingiustificato di chiavi alterate e grimaldelli.

Entrambi sono già ristretti presso la Casa Circondariale di Trani, dove il nuovo provvedimento restrittivo è stato notificato, per essere stati già arrestati dagli agenti del Commissariato di P. S. di Corato, nel mese di dicembre dello scorso anno, quando fu eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per altri episodi relativi a reati contro il patrimonio di cui sono ritenuti responsabili.

Nell’ambito della complessa attività d’indagine condotta dagli uomini del locale Commissariato di Pubblica Sicurezza, finalizzata a contrastare il fenomeno dei reati contro il patrimonio sono state inoltre indagate in stato di libertà, per concorso a vario titolo nei reati sopra ascritti, altre quattro persone; un fabbro, A. C. classe ’62, il quale ha fornito attrezzi modificati utilizzati per lo scasso, e tre donne: B.M. classe ’76,  F. R. classe’64 ed una minorenne, che avevano il compito di ricevere la merce rubata,  occultarla e rivenderla.

I quattro indagati risultano avere a proprio carico precedenti di Polizia. Gli episodi criminosi per i quali gli investigatori sono riusciti a cristallizzare elementi probatori a loro carico risalgono al periodo settembre\novembre dello scorso anno quando gli stessi avrebbero trafugato da un negozio di rivendita di merce cinese, numerosi colli di merce varia, per un valore complessivo di circa 2000 euro, cercando di distogliere l’attenzione delle Forze dell’Ordine appiccando un incendio ad una autovettura parcheggiata sulla pubblica via.

Gli arrestati, inoltre, si sarebbero introdotti all’interno di uno studio di un ingegnere impossessandosi della somma di euro 2000 e di un personal computer e sarebbero entrati all’interno di un’autoscuola impadronendosi di danaro custodito in cassa e di un tablet.

Nei giorni successivi avrebbero rubato un’autovettura parcheggiata sulla pubblica via nel comune di Molfetta ed avrebbero estorto una  somma di denaro alla vittima del furto di un motociclo per consentirgli di rientrare in possesso del suo bene.
Un ulteriore tentativo di furto fu sventato grazie al pronto intervento dei poliziotti della locale Squadra Volante che mise in fuga i malviventi dopo che avevano già danneggiato le serrature di diversi garage.