
“L’iniziativa – spiega il dott. Filippo Iovine, Direttore dell’Unità Operativa Complessa del Centro di Salute Mentale di Barletta – si colloca nel solco tracciato dall’edizione 2024, confermando il nostro impegno nella promozione di una cultura inclusiva e nella decostruzione dei paradigmi di genere e sessuali. Questo in linea sia con la Legge Regionale, 19 luglio 2024, n. 25 “Disposizioni per garantire il principio di pari opportunità e di parità di trattamento nel riferimento all’orientamento sessuale, all’identità di genere e alle variazioni nelle caratteristiche di sesso” sia con gli obiettivi postisi dal Gruppo di Lavoro Regionale, costituito dai rappresentanti di tutte le Asl pugliesi e dalle associazioni impegnate nella lotta contro le discriminazioni della popolazione LGBTQIA+, finalizzati alla formazione specifica di operatrici ed operatori impegnati nei servizi socio-assistenziali e socio-sanitari regionali”.
“Un tema di rilievo – prosegue il dott. Michele Lopane, dirigente medico psichiatra presso il Centro di Salute Mentale dell’Asl Bt e responsabile scientifico del corso – sarà l’intersessualità, affrontata sia come chiave per superare la dicotomia di genere, sia come dimensione umana spesso trascurata dalla medicina e dalla psichiatria, relegata a fenomeno raro e abnorme. Verranno discusse le implicazioni di questa marginalizzazione e la necessità di riconoscere e sostenere chi vive tali condizioni”.
Durante la mattinata, esperti di rilievo nazionale e operatori impegnati da anni nelle tematiche queer interverranno con relazioni frontali, offrendo un quadro teorico e clinico aggiornato. L’evento sarà inoltre occasione per presentare il nuovo Servizio per le Identità di Genere e le Identità Sessuali (SIGeS), istituito il 30.07.2025 presso il UOC CSM di Barletta. Il servizio nasce non solo per sostenere nel percorso di affermazione di genere le persone transessuali, ma anche per offrire ascolto, sostegno psicoterapeutico e, se necessario, farmacologico a tutte le persone – etero e queer – che vivono sofferenze legate alla non conformità rispetto all’eteronormatività, nonché porre in essere interventi di supporto alle famiglie ed istituire luoghi di aggregazione per lo studio della cultura queer.