In questi giorni ci siamo concentrati sulle pecche del settore economico commerciale tranese. Ma come tutti ben sapete, al netto delle vacue promesse dei nostri irrilevanti rappresentanti politici (l’irrilevanza è un concetto determinante che andremo ad approfondire) e dopo gli svariati annunci non seguiti da fatti concreti, il settore più martoriato a Trani resta quello socio sanitario. Un ceto medio- basso sempre più abbandonato a sé stesso non può permettersi le spese di un tempo e l’economia ne risente (negozi vuoti). Sempre più famiglie non arrivano a fine mese o rinunciano a mettere da parte qualche risparmio. Non solo non si è pensato a politiche culturali ma nemmeno a politiche economiche.
Un sottobosco di persone in difficoltà o che campa coi guadagni a nero viene ignorata dalla politica. I bisognosi tirano avanti con un assistenzialismo fine a sé stesso.
Non abbiamo una Casa di Riposo pubblica dal 2014 (welfare e diritti calpestati o sempre ignorati). Non abbiamo una struttura sanitaria (almeno privata a questo punto, visto che richiedere un ospedale come ogni capoluogo di provincia nel mondo, ti attira le battute ironiche o l’indifferenza di chi ha potere o benessere assicurati).
Non riesco a capire e quantificare, in questo tempo di bilanci e resoconti, impegni e riproposte elettorali con faccia di bronzo, cosa si sia fatto di concreto nel settore socio sanitario. Pure i privati compaiono e scompaiono (ospedale oncologico miraggio poi svanito nel nulla, ad esempio, ma ripeto, visto l’ostruzionismo del governo regionale contro Trani nella sanità in questi anni, ben vengano contatti con soggetti privati che costruiscano ospedali, cliniche nuove. E pure qualche edificio scolastico nuovo ci vorrebbe, ma questa è un’altra storia, ma non tanto. Qualcuno ci aiuti. Trani non ha più nulla, a parte i politici irrilevanti (nessuno ha fatto carriera al di là dell’orticello tranese, da qui tante sfumature di frustrazione che si estrinsecano in vario modo – approfondiremo) ma col portafoglio bello gonfio…