
Ma non si diceva di dover guidare con strategie mirate, con tavoli tecnici, e chioschi in piazza per informare gli imprenditori? Ma non si era detto che i negozianti tranesi non sarebbero rimasti soli? Certo, il commercio online imperversa ovunque e fa i suoi danni ormai certificati, ma a Trani la situazione mi sembra particolarmente grave, anche in virtù di quella tradizione d’impresa commerciale familiare che piano piano si sta estinguendo.
Mi è capitato di trovarmi ad Andria e di rendermi conto, fatte le debite proporzioni ( il doppio della popolazione, ad esempio) e di vedere, in più momenti, negozi affollati con gente impegnata in acquisti “dal vivo”.
I vari assessori al commercio passati qui a Trani hanno pensato mai in questi anni una strategia, la creazione di un vero punto di riferimento per commercianti in difficoltà? Poi scatterà il solito fatalismo tranese che farà commentare sotto questo articolo: ” Ma succede ovunque, ma il commercio online, patapim e patapam”.
La verità, sotto gli occhi di tutti è che si “prende un periodo di pausa”, ovvero chiusura temporanea, dopo un noto negozio di scarpe e abbigliamento in via Aldo Moro, anche lo storico Outlet di piazza della Repubblica che esercitava la propria attività da quasi trent’anni.
Anche in questo caso un biglietto posto sulla vetrina, manda il suo saluto e, si spera, arrivederci, alla clientela. Ma intanto il dato di fatto è che l’emorragia di attività in chiusura o in pausa ha assunto a Trani proporzioni mai viste prima. Buona notte agli amministratori o rappresentanti di enti di settore (fantasmi) ed ai vari assessori al commercio. I cartelli di vendesi e affittasi sui locali si moltiplicano. I vetri che restano impolverati danno l’idea della situazione tranese: opacità e abbandono.