Nonostante l’amministrazione Bottaro si prepari, soprattutto in funzione delle prossime elezioni, a metter su il solito “schemino” già visto, il centro destra deve, stavolta, farsi trovare preparato per il “suo” esame decisivo.
Lo schemino del centro sinistra, ora nei panni di un pugile suonato, dopo le ultime annate di governo, non esiterà a mostrare la solita serie d’interventi, tra riparazioni e opere, per tentare un nuovo colpo di spugna nelle teste dei tranesi, rispetto agli errori e all’inattivitá di questi anni, per cercare di farsi votare ancora.
Trani, come ha sottolineato Bottaro e tanti altri tra noi osservatori, è sempre stata una Città “simpatizzante” per il Centro destra ed in queste ultime tornate elettorali ha votato dalla parte opposta un po’ per l’inconsistenza dell’offerta politica a destra, un po’ perché suggestionata dalle operazioni giudiziarie, uso eufemismo, un po’ perché vari “padrini” della destra, con famiglie, clan (in senso famigliare) e clientele, si erano candidati altrove. La nave senza topi scappati ha dunque lasciato campo libero alla barchetta battente bandiera bottariana che in pochi anni ha imparato a destreggiarsi tra i marosi degli affari politici, delle beghe dei numeri, delle misure e contromisure e paccottiglia varia, assessori usa e getta su misura compresi. E da barchetta è diventata veliero da pirati dei Caraibi.
Ora il centro destra deve preparare l’esame più importante della sua storia politica degli ultimi 30 anni. Non ridursi all’ultimo con le candidature, compattarsi a dovere, non imbarcare i salta fossi, parlare con la gente, riconquistare la classe imprenditoriale, costruire proposte per rilanciare il commercio, tornare ad avere ponti di collegamento seri, come ai tempi di Pastore per intenderci, con la Chiesa.