Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma del consigliere comunale della Lega, Gianni Di Leo:

«Mi è stato riferito da fonti giornalistiche che i risultati relativi ai dati di inquinamento e qualità dell’aria effettuati da Lega Ambiente non fossero positivi in Puglia e in particolar modo nella nostra provincia.

Ho cercato repentinamente tale analisi con preoccupazione ed interesse sia pur con il beneficio di inventario sulla relativa attendibilità anche perchè memore della circostanza che ,in passato, la qualità del mare si percepiva cambiasse a seconda del colore dell’ amministrazione locale.

Può essere come può non essere.

In ogni caso, per curiosità ,  ho dato un’occhiata alla relazione denominata “Mal’Aria di città” 2024 a cura di Lega Ambiente, evidentemente riportante i dati dell’anno 2023.

Nelle “Schede di sintesi dei dati regionali”, relative alle concentrazioni delle medie annuali di polveri sottili (PM10 e PM2,5) e di Biossido di Azoto, basata sulle centraline di monitoraggio dell’ARPA nelle aree urbane (…così scrivono…) sono riportati tutti i capoluoghi di provincia delle varie regioni.

A questo punto verifico il report in Puglia e mi ritrovo tutti i dati dei vari capoluoghi, in particolare della provincia di Barletta Andria Trani.

Ebbene constato con amarezza che per la BAT ci sono solo i dati di Andria e Barletta, che riportano valori di inquinamento più alti di Puglia per le polveri sottili e nessuno dato per il biossido di azoto.

Qualcuno (Sindacooo)  dovrebbe spiegare a Lega Ambiente e ARPA che la lettera T contenuta nell’acronimo BAT vuol dire Trani.

Delle due l’una : o centraline di controllo della qualità dell’aria a Trani non esistono e quindi avevamo ragione (vedasi precedente intero carteggio) a denunciare le omissioni di cui la nostra città soffre da anni con conseguenti “pesci in faccia”, oppure i risultati ci sono, sono pessimi e qualcuno evidentemente li vuole occultare per vicinanza politica ?.

Ricordo a me stesso che il presidente cittadino del circolo di Lega Ambiente divenne assessore all’ambiente, come “il cacio sui maccheroni”, ma poi si dimise per ragioni misteriose dopo soli due mesi.

Era il tempo in cui il sindaco Bottaro voleva fare di Trani la capitale del percolato della Puglia: come una sorta di compensazione si elimina la bellezza della città (verde, illuminazione, beni patrimoniali) e si apporta schifezza.

Ovviamente mi attiverò per comprendere il mistero dei dati mancanti. Se poi qualche illustre componente di Lega Ambiente vorrà fornire pubblicamente informazioni sulle cause della dimenticanza di Trani nella relazione non potrà che farmi piacere.

Inoltre, se poi il Sindaco, da noi più volte sollecitato, ma sempre assente, abbia richiesto ad ARPA di effettuare il monitoraggio dell’aria me/ce lo faccia sapere anche in considerazione del preoccupante aumento di neoplasie nella ns amata Città».