Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma del consigliere comunale del M5S Trani, Vito Branà:

«Da tempo il Sindaco di Trani Avv. Bottaro, giustifica gli attacchi rivoltigli da più parti in relazione alle nuove edificazioni in città, sia nella città consolidata che nelle zone di espansione e in generale alle carenze in materia urbanistica, attribuendone la colpa al centrodestra responsabile, a suo dire, di aver varato il Piano urbanistico.

Più volte si è giustificato parlando della necessità di non meglio precisate “varianti al pug”, che restano solo nella sua mente e nelle sue parole in occasione delle interviste rilasciate, ma che mai si sono concretizzate nell’assise comunale, dove i “suoi” consiglieri lo ascoltano in religioso silenzio.

Nel frattempo la città è sempre più soffocata dal cemento, il verde si impoverisce sempre più, il traffico è sempre più ingestibile, la qualità dell’aria ignota, le armi per sconfiggere il caldo afoso sempre più spuntate.

Cosa fa allora il nostro prode sindaco, forte dei consensi elettorali del periodo covid? Nulla.

Pensa ad autocelebrarsi nelle interviste e nei suoi interventi-arringa in consiglio comunale.

Pensa alle grandi opere pubbliche che chissà se verranno mai avviate e portate a termine e quanto saranno realmente utili alla comunità.

Schiva o ignora gli attacchi dei cittadini e delle (poche) associazioni che con la schiena dritta continuano ad avere spirito critico e finge che tutto vada bene.

Dimentica, il nostro Sindaco, di fare l’elenco dei suoi colpevoli ritardi:

ritardi nel portare in consiglio comunale le ormai improcrastinabili e necessarie varianti al PUG per scongiurare il pericolo di vedere edificare torri svettanti nelle zone urbanizzate, di vedere scomparire la cintura periurbana di verde e parcellizzare la campagna suddivisa in lotti lillipuziani senza nemmeno un indice minimo di piantumazione;

ritardi nel rinunciare alla carica di Assessore all’urbanistica che detiene quasi ininterrottamente da 8 anni e non se ne comprende il motivo;

ritardi nel provvedere alla costituzione dell’ufficio di piano urbanistico;

ritardi nel predisporre il piano dei servizi che individui le strutture di interesse pubblico o pubbliche di cui il Comune ha bisogno, studiato quartiere per quartiere;

ritardi nel nominare il rappresentante della minoranza in seno alla commissione urbanistica comunale (CUC);

ritardi nell’aggiornare il piano urbanistico adeguandolo alle sentenze dei tribunali amministrativi che lo hanno ormai pesantemente modificato;

ritardi nel tutelare i beni immobili che sono sottoposti al solo vincolo PUG, esortando la Soprintendenza ad apporre un vincolo d’insieme su tutti i beni architettonici elencati nelle tavole e individuando quegli immobili di particolare pregio che andrebbero sottoposti anche a misure di tutela indiretta in materia di altezze e distanze;

All’elenco potrebbero aggiungersi le errate e/o discutibili interpretazioni del PUG che in città stanno portando incrementi abnormi e anomali di volumetrie, con disallineamenti lungo le vie principali, distanze non regolamentari, ecc. ecc.

Nel frattempo i piani di lottizzazione vengono approvati in Giunta e non più in consiglio comunale, grazie a tutti i consiglieri di maggioranza e minoranza, ad eccezione del sottoscritto, che decisero di non discuterne democraticamente nell’assise comunale, lasciando tale ruolo alla ristretta cerchia di sindaco e assessori. Capisco i consiglieri di maggioranza che hanno l’assessore di riferimento, ma gli altri?

I pareri consultivi nella commissione urbanistica vengono rilasciati dai membri, tutti scelti dal Sindaco che è anche Assessore, in assenza di esponenti della minoranza.

I dirigenti dell’area urbanistica da anni sono solo di passaggio.

L’urbanistica è diventata di competenza più dei politici che degli urbanisti?

Credo sia giunto il tempo di pretendere risposte immediate da parte del Sindaco, esigendo che lo sviluppo urbanistico della città sia armonioso, rispettoso degli interessi pubblici che sovrastano quelli privati, con presa d’atto che non si è verificato l’incremento di popolazione previsto dal Piano urbanistico.

Uno sviluppo che non deve essere fatto solo di cubature, di norme e di urbanizzazione anonima e indifferente al contesto, ma di cura del territorio, di amore per il bel costruire e per la misura umana della città».