Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma del gruppo di medici che da qualche giorno ha alimentato il dibattito sulla sanità territoriale ed in particolare sul PTA di Trani:

«Alcune puntualizzazioni al post della consigliera regionale dott.ssa Debora Ciliento.

Cominciamo dalle considerazioni finali della dott.sa Ciliento: il riferimento alla necessità di evitare il campanilismo. Non si tratta di campanilismo, ma di far rispettare le aspettative di una città, anch’essa capoluogo di provincia, troppo a lungo disattese.

Quindi chiederlo a noi, che abbiamo pagato e stiamo pagando un prezzo altissimo al campanilismo altrui, ci sembra fuori luogo.

Anzi, proprio il ricordo di tali eventi deve spingerci ad essere vigili e pronti a reagire. Questa è la motivazione che ha spinto a scrivere il documento firmato da oltre 30 medici.  Non certo quella di fare la guerra alla Consigliera Regionale o al Sindaco, a cui diamo atto che, in un recente convegno sulle liste di attesa organizzato dal sindacato CISL in biblioteca, pubblicamente si è detto disposto a firmare il nostro documento.

Il nostro impegno, perché non tutto va bene, dott.sa Ciliento!

Recentemente il PTA di Trani ha perso il Laboratorio di Analisi Territoriale, previsto nel protocollo di intesa, e sostituito da un semplice Punto prelievi, e nessuno ha detto una sola parola di protesta!

Ancora più di recente, l’attività chirurgica dell’oculistica è stata spostata a Bisceglie, dove il Piano di riordino ospedaliero, attualmente in vigore, non prevede la presenza di un reparto oculistico, che invece è presente a Barletta come Unità complessa di Oculistica, e pertanto eventuali interventi a rischio di oculistica, dovrebbero lì essere eseguiti.

Quindi, tanto premesso, con quali attrezzature ed autorizzazioni opera a Bisceglie il dr. Attimonelli?

Lei si è interessata di sapere se alcune attrezzature necessarie a tali interventi sono state spostate dall’oculistica del PTA?

Attendiamo risposte!!!

Per il momento continuiamo a non sentire dichiarazioni di protesta da nessuno dei rappresentanti istituzionali della Città di Trani.

Ecco lo scopo del nostro manifesto!!!

SOLLECITARE UNA PRESA DI POSIZIONE DA PARTE VOSTRA.

DA PARTE NOSTRA SIAMO PRONTI A COLLABORARE E SUGGERIRE INIZIATIVE SUI TEMI CHE RIGUARDANO IL PTA, MAI AFFRONTATI DALLA DIREZIONE GENERALE DELLA ASL BAT.

Questo è quello che abbiamo sempre fatto.

Il tema fondamentale ora è la Definizione di una pianta organica propria del PTA.

Così come ogni Presidio Sanitario della ASL BT è provvisto di una pianta organica, allo stesso modo anche la struttura del PTA DEVE ESSERE DOTATA DI UNA PIANTA ORGANICA PROPRIA CHE DEVE ESSERE ADEGUATA ALLE NECESSITA’ ASSISTENZIALI DELLA POPOLAZIONE E QUINDI ALLE LISTE DI ATTESA.

LEI E’ A CONOSCENZA DELLE LISTE DI ATTESA DEL PTA?

CONOSCE QUALI E QUANTI ESAMI SPECIALISTICI VENGONO ESEGUITI NEL PTA?

CONOSCE QUANTE ATTREZZATURE SONO ATTUALMENTE PRESENTI NEL PTA?

Senza questi dati non si può fare programmazione sanitaria e il PTA è destinato a fallire.

La commissione dei medici, che in questi anni ha affrontato questi problemi, LE HA FORNITO GIA’ DA TEMPO QUESTE CONSIDERAZIONI e una proposta, che portata all’attenzione degli organi regionali grazie al suo intervento, e questo le va riconosciuto, ha avuto, forse fortunatamente, un chiaro riconoscimento nel D.M. del maggio 2022, come anche detto dall’assessore regionale nella, da lei citata, riunione del novembre 2023. Tuttavia, come anche in precedenza, da allora nulla si è mosso, anzi assistiamo a processi in negativo.

Pertanto questo è lo scopo del documento e del manifesto da tutti noi condiviso.

LANCIARE UN GROSSO SASSO IN UNO STAGNO LE CUI ACQUE SONO DA TROPPO TEMPO IMMOBILI!

Non possiamo lasciare che i problemi irrisolti marciscano e rendano il PTA ingovernabile.

Se ciò succedesse, e noi stessimo in silenzio, non avremmo la coscienza tranquilla.

Da parte nostra siamo sempre disponibili ad un confronto costruttivo con i rappresentanti istituzionali della nostra città e con gli organi istituzionali sanitari regionali e locali.

Un confronto da liberi cittadini, attenti alle problematiche sanitarie della città, CHE NON DEVONO CHIEDERE A NESSUNO IL PERMESSO DI ESPRIMERE IN PUBBLICO LE PROPRIE IDEE».