«Giungono sempre più insistenti e allarmanti notizie circa la prossima realizzazione di edifici torre di altezza superiore a quella già realizzata in zona di espansione Pozzo Piano, che potrebbero, una volta completate, stravolgere completamente lo skyline della città». A lanciare la provocazione e l’allarme è l’associazione Oikos – cittadinanza attiva Trani con una lunga nota indirizzata ai vertici regionali, provinciali e comunali.

«Ricordiamo che la nostra è una città di tipo medio, dove la crescita della popolazione è molto lenta e la necessità di realizzare nuovi edifici è dettata più dalla volontà di attirare persone facoltose forestiere che intendono investire nel settore immobiliare di prestigio piuttosto che da esigenze abitative dei residenti – spiegano – Uno sviluppo urbanistico repentino e disarmonico potrebbe creare non pochi problemi in termini di sostenibilità ambientale ed economica. Basti pensare come l’improvviso proliferare di locali della movida abbia visto in contemporanea aumentare inquinamento atmosferico e acustico, fenomeni di delinquenza e in generale, disagio per i residenti, senza tuttavia un reale ritorno economico per la città».

«Non si cada oggi nell’errore di sottovalutare l’enorme impatto anche visivo che produrrebbero queste costruzioni torre, pare alte fino a 17 piani, che togliendo la visuale del mare e soprattutto del campanile della nostra Cattedrale, un gioiello del Romanico che ci invidia tutto il mondo, produrrebbero disastri irreversibili – dicono ancora da Oikos – Perfino a New York c’è chi si sta preoccupando di frenare la costruzione di nuovi edifici sempre più alti, per tutelare l’andamento delle linee che guardano verso il cielo ed evitare quella che è stata definita la “gentrificazione del cielo”. Si parla di errori del vecchio piano regolatore che non imponeva limiti di altezze, ma lì il piano regolatore risaliva al 1961 e forse non teneva conto dell’evoluzione dei sistemi costruttivi. A Trani il Piano urbanistico è recente, risale al 2009 e sta già dimostrando le sue carenze, testimoniate dai tanti ricorsi al tribunale amministrativo il cui esito ha stravolto l’impianto originario, a partire dagli edifici sottoposti a tutela del Pug ma mai sottoposti all’attenzione degli Organi dello Stato preposti alla tutela vincolistica e le recenti demolizioni di costruzioni storiche gentili che hanno lasciato il posto ad edifici multipiano indistinguibili l’uno dall’altro, frutto in questo caso di norme poco chiare e, pare, interpretabili, ma non solo».

«Il Campanile deve essere l’unico elemento architettonico che deve svettare sull’intera città, eredità dei nostri avi e che oggi rischia di scomparire tra i simboli di una modernità omologata e protesa verso la speculazione edilizia – spiegano ancora – Si chiede, agli addetti ai lavori e ai politici di adottare urgenti provvedimenti di tutela del nostro territorio, iniziando dal ripristinare tra le norme del Piano urbanistico l’altezza massima degli edifici sia nella città consolidata che nelle zone di nuova espansione. L’associazione Oikos – cittadinanza attiva Trani chiede ai cittadini, alle Associazioni culturali e gli Ordini Professionali di aprire un sereno confronto sulle tematiche esposte».