Da una parte simbolo dell’immobilismo che la politica ha riservato a Trani negli ultimi trent’anni ( una stasi progressiva e ad ondate che ci ha fatto perdere tutto, dalla Cultura alla Sanità) dall’altra possibile “attrazione” per un futuro museo o per candidarsi a Capitale della cultura. Eccole, sono loro, le mummie che popolano le sedi di partito, le salette riunioni, le stanze del Palazzo inteso come potere vuoto e fine a se stesso. Questi soggetti mummificati, da anni appostati nelle stanze dei bottoni tranesi, sia quelli del passato di un Centro Destra spesso vincente ma quasi sempre improduttivo e quelli del Centro sinistra attuale, danno piccoli segni di vita ( ulteriore vuota attrazione) quando devono compulsare con dita pasciute, i loro telefonini per scrivere nell’ordine scempiaggini, annunci spesso “bidone”, o per visionare la notifica dell’avvenuto compenso ( da noi pagato) per la loro “nulla facenza”.
Mummie senza vergogna.