Spinti dalla verde rabbia (si fa per dire) per la consegna dei lavori per un centro sportivo Polivalente a Bisceglie (ne abbiamo scritto ieri), siamo andati a vedere le carte e la verità, definitiva, su quali fossero le città italiane che, per il 2023, hanno beccato i finanziamenti per lo sport, dopo aver risposto ad un avviso ad hoc, denominato “Avviso pubblico “Sport e Periferie 2023″ per l’individuazione degli interventi da finanziare nell’ambito del Fondo Sport e Periferie”.

L’amministrazione tranese si era proposta con la dicitura altisonante per ottenere un finanziamento per la realizzazione di un centro sportivo Polivalente che tale non era. Si trattava infatti di una pista di atletica e di un Tensostatico. Quando nella proposta, come già scrivemmo a suo tempo, si aggiunse alla pista un campo da rugby, fu compiuta una mossa fatale perché il Coni, che pretendeva di dare priorità ad attività di atletica, dinanzi al “surplus” del rugby, diede parere sfavorevole.
Fatto sta che, in un modo o nell’altro, come potete leggere nella graduatoria che pubblichiamo per completezza di informazione alla fine dell’articolo, ci sono varie città, da Capaccio a Capizzi a Tolentino, ma Trani non c’è.

Insomma, soldi a Capaccio, a Capizzi, ed a Trani capocchie. Quindi possiamo dire che i proclami e la fuffa accumulati stavolta sono direttamente proporzionali al pugno di mosche e alle proverbiali “capocchie”, con le quali ci ritroviamo.

Da fonti certe di Palazzo, intanto, possiamo dirvi che i nostri eroi ci stanno riprovando per un nuovo bando PNRR (non ne abbiamo però ancora trovato traccia, al momento non ce ne sono, ma ci dicono che ci sarebbe una piattaforma pronta, alla quale si sta capendo come accedere – è nuova e stanno leggendo i foglietti delle istruzioni-), eventualmente relativo al 2024.

Ma abbiamo successivamente scoperto che tale piattaforma è dedicata alle associazioni e non alle amministrazioni che possono partecipare solo tramite bandi o avvisi…

Nella nuova proposta tranese ci sarà la pista di atletica ma stavolta con spogliatoi da costruire ex novo (perché con una pista a 6 corsie devi attrezzarti per gare nazionali ed internazionali ed hai bisogno di strutture adeguate) ed in più uno spazio per il tiro con l’arco, in ottemperanza alle richieste del Ministero e del Coni, che puntano alla presenza di sport inclusivi, aperti ad atleti disabili.

L’ipotesi Tensostatico, quello per cui si strombazzarono 700 mila euro sin dal 2020 in via Giachetti e di cui abbiamo avuto un nulla di fatto, verrà scissa e l’eventuale nuova struttura verrà dirottata, se si raggiunge il finanziamento e l’opera si fa, in altro luogo, non nei pressi della pista e cercando altri canali di finanziamento. Quali? Difficile da capire.
Trani, città nella quale si è bravissimi e velocissimi a costruire palazzi e palazzoni, ma poi non si è capaci di offrire, centrando gli obiettivi, alias finanziamenti, spazi per lo sport per società e giovani. E speriamo che non piovano altri campi da rugby…

graduatoria