La lunga e squallida campagna elettorale dei nani, nanerottoli e principi neri (non certo azzurri) della Trani avariata è cominciata male, malissimo e con largo anticipo.
Al netto delle incapacità degli amministratori, più volte stigmatizzate e segnate con lapis rosso e blu, ciò che fa gola ai futuri pretendenti onnivori (purché se magna, a me ce sté qualche cos’?), agli attuali aspiranti alla riconferma (pazzi, specie alcuni se assessori nulla facenti e sparacazzate e pazzo chi li dovesse ricandidare o rinominare), ciò che fa gola sono le ossa (non ossi di seppia di montaliana memoria), che la Politica di serie C tranese (anzi di terza categoria) lascia fuoriuscire dal suo calderone inacidito, dal suo pentolone maleodorante.

Che si tratti dei cinema o futuri teatri o auditorium o che si tratti della Sanità (tema caldo e quanto mai sottovalutato), che si tratti della Raccolta differenziata porta a porta, dei parcheggi o della buca sotto casa e finanche di un articolo del sottoscritto, la goffaggine di chi governa e detiene il potere (insulti al giornalista scomodo e disservizi alla città) é direttamente proporzionale alla fame (di potere e visibilità e voglia- languorino da Ferrero Rocher) di chi sta lontano dai posti di comando e sente i morsi del digiuno tra aapiranti politici o scagnozzi annessi (da cui discendono ugualmente insulti al giornalista e demagogia di bassa lega o snervanti battute di cacchio, stile Ciccio Formaggio anni 50, sui social, per i cittadini più che mai storditi).

Nella Trani vissuta pericolosamente in questi anni nei quali rivela il peggiore ambiente socio politico del nord barese, il più imbastardito, incattivito e avvelenato, se a Capodanno non si fa nulla, la città é mortorio, camposanto e camera ardente by Delfini. Se si organizza qualcosa è città sprecona e tangentara, clintelare e pronta a far mangiare chi so io. Se abbandona gli stabili dei cinema, che al momento della chiusura erano in stato quasi ottimo, visti coi miei occhi, ora sarà quasi sufficientemente decoroso, spero, se li abbandona è città merdaccia, incolta e degna dei più umili paesini dell’entroterra, che i teatri li hanno, comunque. Se Ronco scrive contro chi governa é il miglior giornslista su piazza, se fa notare qualcosa di buono é puttana vecchia e di bassa lega, pronta a vendersi per 1000 euro di contratto pubblicitario, di cui tra l’altro ignora l’esistenza, poiché sono affari che riguardano il ramo amministrativo, non giornalistico, lo spiego per gli ignoranti in materia. (Le offese, come vedete vengono pure da chi sta lontano dal potere da un po’ e sente i crampi della fame e non vede le marchette degne delle migliori Pompadour fatte da altri…).
Ho letto un’altra osservazione che mi ha fatto pensare quanto fosse pericoloso muoversi e pensare in questa città: i cinema verranno pagati coi soldi dei cittadini (a me sta bene, se ottengo un servizio, sempre meglio che pagare tasse comunali per riempire tasche di assessori che mangiano a sbafo e nulla danno alla città). Altro pensiero: si possono utilizzare altri edifici di proprietà del Comune invece di fare regali ai padroni dei cinema ( ma come si fa ad adattare un edificio ordinario a teatro? Già quando si voleva adattare l’Amet a teatro si misero tutti a ridere – per gli spazi irrisori e angusti-). Mo’ un qualsiasi edificio andrebbe bene, pur di evitare un’operazione che per quanto abbia il sapore del colpo da campagna elettorale (perché potevano avviare il tutto molto prima) é un atto di buona volontà verso la Città, in attesa che eventualmente si concretizzi, come già scrissi. Questa è la piazza tranese, questa é l’insidia costante di vivere pericolosamente in una città piena di contraddizioni e demagogia, mugugni da affamati di potere e latrati di cani sciolti e idrofobi che non resisterebbero a Palazzo manco tre mesi come amministratori.