Ci ha lasciati all’età di 90 anni il tranese Ignazio de Marco, padre, nonno, costruttore, gran lavoratore e, soprattutto, uomo d’altri tempi.

Ha plasmato la nostra città con passione e dedizione. La sua eredità vive nelle fondamenta di Trani, nel campanile della sua splendida cattedrale che, giovanissimo, contribuì a ricostruire nel dopoguerra.

Molti sentiranno forte il morso della sua mancanza, ma la sua storia fatta di orgoglio e mattoni rimarrà per sempre solida, come un monumento, nei cuori dei tanti che l’hanno conosciuto e amato.

Verrà ricordato come padre attento, nonno affettuoso, costruttore rinomato e cavaliere del lavoro, ma per tutti rimarrà per sempre l’instancabile e orgoglioso Mèst Gnez, colui che ha dato origine ad una delle imprese fiore all’occhiello del Restauro monumentale a livello nazionale, guidata dal figlio Pasquale, con cantieri importantissimi a Pompei, presso il Memoriale della Shoah di Milano, nella Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, nella Certosa di Padula, solo per citarne alcuni. Se ne va un grande esempio per le giovani generazioni, come uomo, come lavoratore, come portatore di valori sani.