“Quanto è importante per noi l’acqua?” e “Potremmo vivere senza acqua?”. Queste le domande con le quali il Dirigente scolastico del IV Circolo Didattico “Beltrani”, prof. Roberto Diana, ha voluto sensibilizzare gli alunni della Scuola rispetto al problema della mancanza di acqua in alcune zone abitate del mondo e all’impegno di alcuni volontari nella sua ricerca. È il caso di Don Terenzio Pastore, sacerdote missionario, da anni impegnato nell’individuazione di falde acquifere e nella costruzione di pozzi in Tanzania, per consentire alle popolazioni la sopravvivenza.

Attraverso i racconti di Don Terenzio, il IV Circolo Didattico Beltrani ha voluto offrire un momento di riflessione a oltre duecento alunni incantati ad ascoltarlo e a viverne l’esperienza attraverso la visione di filmati girati in quei posti così diversi dai nostri. Un incontro che è stato reso possibile dall’ins. Maria Mingrone, da tempo sensibile al tema e in contatto con il sacerdote missionario.

“Quanta ricchezza c’è nei nostri bambini!”

“Ma come fanno a vivere se non hanno acqua?” “Come sono le loro case?” “Ma fanno la merenda quando vanno a scuola?” “I bambini che stanno male riescono a guarire?” “Ma ci sono dei centri commerciali?”

Queste sono state alcune delle loro numerosissime domande. Spontanee. Da bambini curiosi, ma anche attenti a comprendere una realtà profondamente diversa dalla loro, scoprendo che a viverla sono dei loro coetanei.

Il Progetto “Acqua nel Deserto”, collegato al libro “Questa è sempre casa tua”, Autore Don Terenzio, ha permesso di scavare un pozzo in sei villaggi della Tanzania. Forse i bambini non si attendevano immagini e video simili, ma è ciò che ha consentito loro di guardare a un mondo altro.

Allargare i loro orizzonti può significare renderli sensibili verso le necessità di chi vive situazioni di disagio, di povertà, di vera e propria emergenza, aiutandoli anche ad apprezzare ciò che hanno a disposizione, non dandolo per scontato.

Allargare i loro orizzonti può renderli capaci di parole e gesti di prossimità, artefici, sin da oggi, di fraternità.