Doveva essere o diventare la pasionaria tranese del centro destra? Doveva diventare (di nuovo) la variabile fuori controllo contro i “poteri forti”, parole sue, o del Sindaco, a suo dire? Anche se io qui a Trani parlerei di poteri fatui, nella misura in cui non riescono a portare alcun bene alla città, mentre sono poteri fortissimi, d’acciaio, per interessi personali e riempimento tasche. Detto questo, da diventare la nuova Eroina di un cdx un po’ ricompattato un po’ cantiere, finisce in un giro di democristiani di buoni propositi, ma lontani da quello che sembrava stesse diventando con l’opposizione a testa bassa degli ultimi mesi. I democristiani di fatto di Azione calendana. Per di più finisce in piazza con Briguglio, con cagnolino e borsetta stile Santanché, che di sti tempi non è che sia il top. Restiamo nostalgici dei video- sparate contro i poteri forti- fatui. Nel frattempo non ti briguglizzare. Raffaella Merra 3.

Ma che fine ha fatto il patron del Festival dell’Arte Pirotecnica (io lo amo e mi dispiace per i detrattori), della Mongolfiera al guinzaglio, del ristorante alle vertigini affumicate? Lo vorrei di nuovo in pista ma non come Sancho Panza di Marinaro, tipo Maiullari con Bottaro, ma come attore protagonista o solista alla Italo Disco. Cristoforo Todisco, 4,5.

Resta l’ex assessore vanesio per eccellenza, e ci manca la sua zazzera e la sua abbronzatura alla Carlo Conti. Alla sua età, vince tornei di tennis allo Sporting e si fa fotografare (con pancia in dentro). Ci mancano i suoi aforismi raccolti su fb, ma io una cosa voglio dirla: quando fece l’assessore non lavorò male e dovrebbe tornare in politica. Proprio il fatto di restare ai margini o solo con la racchetta in mano, ci lascia l’amaro in bocca. Nicola Quinto, 5 meno.

Anni fa ebbi come alunno alla Baldassarre un ragazzo che mi piace definire protagonista della vera vita scolastica, quella che non lascia indietro nessuno. Oggi rivederlo a 24 anni, vero “gigante buono”, come lo definisce sua madre, integrato nella nostra società, mai facile per nessuno e pronto ad abbracciarmi ogni volta che m’incontra per strada, mi emoziona, mi commuove e mi dà conferma di svolgere, da prof, oltre che da giornalista, il più bel mestiere. Antonio Gammino, 10.