Preannunciata come l’assessora 2.0, 3.0 e via discorrendo, ricordando il suo primo movimento, si è persa nei sottocorridoi del Palazzo bottariano, tra una “sparatoria” con pistola ad acqua del suo gruppo consiliare di riferimento Befa Loco e l’altro che non mi ricordo (non sto scherzando) e la fiacca della giunta bottariana, corroborata dagli allori degli aumenti post Covid. Congelata, dimissionata, trombata o dimissionaria non si è mai capito veramente (Giaalloo, diceva Pippo Franco in una gag di 40 anni fa) ha lasciato scoperta la casella della Pubblica istruzione ma soprattutto della Cultura proprio nel momento clou della stagione. Prima ancora della traversata politica, provó a suo tempo a fare le Pagelle in salsa ronchiana. Sparirono dai radar pure quelle. Lucia De Mari, 2.

Nella lotta dei bidoni della Raccolta differenziata porta a porta, tutti contro tutti tra Amiu, condomini, addetti alle pulizie dei bidoni e porconi tra i cittadini che nell’indifferenziato, nel dubbio, buttano di tutto e chiudono il pacco nero, spesso senza nemmeno più il bidone. Dall’oro che luccica della percentuale bulgaro tranese (75%), alle porcate non viste, tipo liquido da umido che cola, bidoni lasciati in via strette del Centro Storico, palazzi antichi deturpati. Raccolta “chissenefrega” differenziata/ indifferenziata indifferentemente. Raccolta differenziata, 0.

Guinness, giro di campo, primato, show dei record. Dopo una buona performance come assessore nella palude bottariana, ha ricominciato il giro dei partiti. Lo vorremmo pure incoraggiare ma il record è troppo più grande per il numero di partiti con i quali si è congiunto. È il “viagraro” dei politici, sempre pronto ad accoppiarsi con un nuovo partito. Ora è la volta di Azione. Mi ispira più il ricordo della parola da set per un’altra scena siffrediana. Azione! Vai Mimmo! Briguglio, 3.

La lingua batte dove il lumino duole. Certe volte basterebbe una specie di aforisma a demolire una nuova idea di città illuminata. Ogni cosa è illuminata. Ma non a Trani. Un tempo si pubblicavano volumi (rarità introvabile ormai, io ce l’ho, grazie Franco Giangualano, voto 8 quando diresse lui Amet, ultimi vagiti di un piccolo gioiello cittadino ora declassato), si pubblicavano volumi fotografici che illustravano la splendida, intensa e onnipresente illuminazione cittadina. Ora stiamo qui ad elemosinare l’aumento di voltaggio ed intensità ed a combattere contro le zone d’ombra di questa città degradata e declassata a provincia del potentato biscegliese barese barlettano. Palazzo & Luci, 0

Si può fare tutte le foto che vuole, in ogni dove, in tutte le pose, con ogni canino in evidenza mentre ride. Si può far fotografare con chi vuole: non le muoveremo alcuna critica per questo. Ma, per favore, prima che il suo mandato in Regione finisca, può riportare uno straccio di conquista pro Trani? Pure un letto in più in astanteria, un’autoambulanza in più sul territorio. Un provvedimento uno pro Trani, specie nella Sanità o nella salvaguardia dell’ambiente, che ultimamente sta alle pezze. Almeno una centralina per la qualità dell’aria, così almeno per fare una mossa, tra una foto romana ed una in fiera. Almeno uno. Nel frattempo Debora Ciliento, meno 1.