Un team di giovani professionisti, due informatici dell’università di Pisa (Pasquale Ferrante, Iskender Huseynzade), e due nutrizionisti (Emanuele Bovio e Sara Di Bari) coordinati dal diabetologo dr Antonio Sasso, del PTA di Trani, ha messo a punto un’ App (versione beta)  in grado di gestire la terapia insulinica multiniettiva. Tutti i giovani (tranne l’azero Iskender) abitano nella BAT.

Solo una minoranza dei diabetici insulino-dipendenti oggi raggiunge tutti gli obiettivi terapeutici (appena il 35%), necessari per prevenire le complicanze legate al diabete. Nonostante l’impiego delle nuove tecnologie (sensori e microinfusori). Il motivo dell’insuccesso è che la gestione della terapia insulinica è molto complessa, è un come gioco di strategia, che richiede la conoscenza di regole strategie tattiche e notevole impegno psico-fisico, sottratto ad altre attività quotidiane. E’ come una partita a scacchi.

L’App chiamata Beth, ispirata al personaggio Beth Harmon della fiction TV di Netflix “La Regina degli Scacchi”, promette di sostituirsi al diabetico (che oggi è costretto a pensare come un pancreas) nella gestione dell’insulina, migliorando la qualità della sua vita.

Il team ne parlerà in occasione del corso di educazione medica continua che si svolgerà a Foggia il 9 settembre.