La cava in contrada Monachelle nelle campagne tra Trani ed Andria ha ricominciato ad emettere fumi molesti che da qualche settimana diffondono nella città tranese odori molesti e, naturalmente, inquinamento. A testimoniarlo sono le immagini con il drone che riportano alla mente quanto accaduto tra il 2017 ed il 2018. Esattamente sei anni fa, infatti, la cosiddetta cava “fumante” fu individuata dopo settimane di ricerca sino al sequestro del sito disposto dalla Procura di Trani. Dall’inchiesta dei carabinieri del Noe, grazie anche alle relazioni dell’ARPA Puglia, emerse come al di sotto del terreno c’erano plastica e vetro smaltiti in un tempo indefinito in realtà. A bruciare era benzene che però non superava i limiti imposti dalle norme in materia di inquinamento ambientale. Nel 2019, poi, l’inchiesta si chiuse con i due indagati, un custode giudiziale ed un proprietario di un terreno annesso, prosciolti da ogni addebito.

Ci furono comunque degli interventi per mitigare il fenomeno con sbancamento e del terreno fumante e del materiale presente nell’area. Ma oggi la questione si ripresenta e dal Comune di Trani fanno sapere come il Sindaco Amedeo Bottaro abbia immediatamente allertato l’ARPA per permettere un rapido controllo della situazione soprattutto in termini ambientali. E’ probabile, come si nota dalle immagini, che qualcosa sia stato nuovamente smaltito illecitamente visto che sono presenti diversi fusti poi dati alle fiamme. Ma è probabile anche che almeno su di un versante della cava non si sia intervenuti in modo così radicale come in altri punti del sito. Ed è infatti proprio da un versante specifico che i fumi hanno ripreso vigore.

Una circostanza che sta allarmando non poco i cittadini anche se la situazione sembra piuttosto circoscritta ed ormai ben nota. Imperativo non può che essere un rapido intervento per mitigare al più presto gli eventuali effetti di una nuova ondata di fumi dalla cava.

Immagini fornite da Luciano Zitoli