Mo’ questi poveracci non erano pini sfigati (continuano a raccontarci la fregnaccia dei pini portati per natura alla distruzione ed autodistruzione ma abbiamo dimostrato che se fosse attuata una giusta manutenzione – vedi ville private- starebbero vivi e vegeti. Questi non erano alberi vecchi, decrepiti, ma giovani e aitanti, poco più che arbusti potremmo dire. E invece no. Quella Trani ultimamente divenuta spietata contro gli inermi alberi, ormai orfana di veri ambietalisti “gridazzari”, pronti a denunciare, pronti a battersi, compie l’ennesima escuzione. Siamo in via Barletta, nella strada che s’insinua tra i nuovi centri commerciali e porta in via Finanzieri, ed eccoli i poveri neoestinti alberi (vedi foto che c’invia un lettore attento ed addolorato per l’ultima uccisione). Secchi ed evidentemente non innaffiati, come in altri luoghi cittadini ove hanno prima battezzato alberelli e poi li hanno abbandonati. Eccoli, uno accanto all’altro, senza che un consigliere dei Verdi, forse ormai in altre faccende affaccendato, abbia gettato un grido, un lamento un’email per la loro salvezza…

Come in altre zone di Trani, quel verde che dovrebbe portare ossigeno, frescura, arredo urbano dignitoso (si chiama politica ambientalista con un minimo di criterio e progettazione), viene trascurato e portato all’inevitabile destino. Che poi non è che chiediamo grandi prati all’inglese o vere politiche ambientaliste (prima stavo scherzando, visto il livello della classe politica): che alla fine basta che diate un’innaffiata periodica e puntuale.