Droga, mini telefoni cellulari e perfino uno smartphone introdotti in carcere con l’ausilio un drone. Era questo il piano di un 29enne di origini brindisine, sventato fortunatamente da alcuni agenti della Polizia penitenziaria in servizio presso la casa circondariale di Trani.

Il ragazzo è stato tratto in arresto, mentre stupefacenti e telefonini sono stati sequestrati. I fatti, secondo quanto reso noto dal segretario regionale dell’Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria, Ruggero Damato, risalgono alla notte tra sabato 1 e domenica 2 luglio.

Il giovane stava cercando di recapitare all’interno dell’istituto di pena tranese 200 grammi di droga, tra cocaina, hashish e marijuana, e sette apparecchi telefonici, utili a comunicare con l’esterno. La consegna, secondo i calcoli, sarebbe dovuta avvenire per mezzo di un drone che, a luci spente, stava sorvolando la casa circondariale.

Nonostante la scarsa visibilità notturna, la scena non è sfuggita agli agenti in servizio, che hanno localizzato l’apparecchio volante prima che arrivasse a destinazione. Intercettato anche il pilota che, vistosi scoperto, ha tentato immediatamente la fuga ma è stato raggiunto, bloccato e ammanettato.

In base a quanto emerso, l’arrestato sarebbe il parente di un detenuto che, probabilmente, ricopre il ruolo di spacciatore all’interno dell’istituto di pena, con la droga recapitata per via aerea attraverso l’escamotage del giovane brindisino. Ma anziché il drone in carcere ci è finito lui.