Seconda puntata della Storia della Regressione tranese. In verità è una storia che viene da lontano, non comincia certo oggi. Un esemplare che va ad arricchire il bestiario tranese che raccontiamo in questa nuova rubrica è lo slalomista da destra a sinistra, o viceversa, a seconda della direzione del vento buono, a seconda del carro vincente o che si presume tale.

Saltano senza vergogna, dopo aver imbastardito la politica e zompettano a ritmo di spegni candela, con un sorriso fisso sulla bocca, dal santino elettorale da quattro soldi, passando per le pacche sulle spalle con casse di birra, giù giù, fino alle sospirate nomine di chiunque possa stare in capo a loro (si vocifera che qualcuno le prossime volte voglia far nominare il proprio barbiere di fiducia, o la propria parrucchiera o il fruttivendolo sotto casa, come assessori – bast’ ca se ste citt e ialz la man-).

Che siano salti di quaglia o di piccione poco importa. Con loro la Regressione è ormai avviata da tempo. E “percossa” e attonita la Trani al nunzio (prossimi salti) sta.