La domanda contenuta nel titolo di oggi non è peregrina, né retorica, né sterile, ma nasconde un altro interrogativo ben più decisivo per le sorti del nostro territorio.

Un’opposizione che funzioni e sia in grado di prepararsi il terreno per andare al governo sarebbe infatti segno di democrazia ben funzionante, funzionale, oleata.
Quindi la vera domanda è: sul nostro territorio la democrazia funziona ancora bene? È in uno stato di buona salute?

L’opposizione di oggi è in parte figlia delle ultime elezioni, quando Bottaro dimostrò di non avere rivali e la Città annuì esprimendosi proprio in quel senso: secondo la maggioranza dei tranesi, nel 2020, nessuno dei partecipanti alle democratiche elezioni avrebbe avuto le capacità di Bottaro di reggere le sorti della Città.

Ma oggi le cose sono cambiate? Il sistema democratico tranese, se si votasse tra un mese e non fra due anni, esprimerebbe un responso simile? L’opposizione di oggi ha in Fratelli d’Italia, come a livello nazionale, un partito che sembra attrarre più di altri. È un partito guidato nella struttura cittadina da Raimondo Lima nelle vesti di Commissario nonché membro della Direzione nazionale, e che vanta, nella sua rosa attuale, vari ex amministratori di centro destra, da Pinuccio Tarantini a Francesco De Noia, da Michele Scagliarini a Stefano Di Modugno a Nicola Quinto. Poi in consiglio comunale brilla la stella di Andrea Ferri che ultimamente si è, come suol dirsi, portato avanti col lavoro, realizzando interventi col piglio ed il carisma da leader, almeno agli occhi di chi guarda dall’esterno.

La Lega si rispecchia in Gianni Di Leo, i 5 stelle in Vito Braná e Forza Italia in Pasquale De Toma.
Non sappiamo chi saranno i futuri candidati sindaco e per il futuro consiglio, sia nel cdx che nel csx, ma al momento, stando così le cose, ci chiediamo se il gruppo che costruirà e proporrà un’alternativa all’attuale governo sia pronto, sia questo al completo o si avvarrà ancora di qualche new entry a sorpresa.

Ed il csx sarà formato da chi attualmente compone il gruppo dirigente legato a Bottaro o cercherà una discontinuità? Non vorremmo che in quest’ultima parte politica si vadano a radicare troppo fin nel sottosuolo della città certe posizioni di comando e controllo e di legami con il mondo dell’edilizia, del commercio, della cultura. Non vorremmo che sempre le stesse facce si tramutino da politici a piccoli feudatari che controllano a divinis le sorti della Città.

Non sarebbe più una democrazia ben funzionante. Quindi se il csx ha intenzione di rimanere nella “macchina” democratica della Città con una patente ancora valida, dovrebbe allontanarsi da quella deriva che rischia di portare dalla democrazia all’oligarchia, dal rinnovamento al feudalesimo.

Quel cdx di cui sopra viene ancora spesso accusato di non essere abbastanza incisivo nel fare opposizione, nel non mordere abbastanza alle caviglie Bottaro. Da una parte si cerca di fare squadra, ma poi più volte si è salvato il numero legale in consiglio; da una parte si mostrano i denti, ma non si affonda la lama su problematiche più gravi, più delicate che spesso ammantano questo governo, a cominciare da una mancata programmazione generale in vari settori ed alle spoliazioni varie o consegna delle chiavi ( absit inuiria verbis) a profili esterni ed estranei alla città ( vedi sanità nel primo caso e municipalizzate nel secondo) senza che si battesse ciglio.

Ora che una squadra c’è o appare in fase di nuova maturazione, senza contare che Gigi Riserbato o Maria Grazia Cinquepalmi potrebbero aprire dei tavoli in proprio, ci si aspetta un’opposizione che mostri gli attributi, affondi le lame ed i denti e dimostri di essere in grado di far cadere Bottaro. Senza mezzi termini o chiacchiere.
Ci sarà chi fermerà il declino di Trani o continueremo a crederci i migliori quando non siamo un grado di offrire manco i servizi minimi ai residenti o a chi viene da fuori? Molto si gioca anche su questa apparente sottigliezza…