Come sempre ragiono e parlo con l’attuale amministrazione comunale, ma intendo lanciare fin da ora un messaggio a quella futura.

Se non fosse per qualche docente volenteroso e per i suoi studenti collaborativi, vedi l’ultimo esempio della scuola Baldassarre (ne ho parlato in un articolo qualche giorno fa) credo che non si sia fatto abbastanza, da parte della nostra città per ricordare degnamente e quindi materializzando un’eco che oltrepassi i confini locali, la figura dell’artista Ivo Scaringi. La raccolta donata e fatta conoscere al pubblico delle sue opere fu frutto della generosità della moglie Anna Visconti e del figlio Nicola, della lungimiranza dell’amministrazione Tarantini e poi della degna cura tenuta da Palazzo Beltrani con Niki Battaglia prezioso custode. Ora però credo che sia giunto il momento di fare di più. Come tante altre città riescono ad immettere lungo i canali giusti il nome di un loro artista che si vuol promuovere e far conoscere, credo che anche Trani debba attivarsi per fare altrettanto facendo in modo che il nome di Ivo Scaringi, ribattezzato dalla critica “il Guttuso dell’Adriatico”, non solo non cada nell’oblio, ma facendo in modo che sia conosciuto nelle scuole, che venga spiegato ed interpretato alla luce del contesto contemporaneo (lui fu un artista moderno in tutti i sensi, che anticipò canoni e contenuti, soggetti e sfumature psicologiche). Mi rivolgo al futuro assessore alla Cultura: prestare le sue opere ai grandi musei italiani di arte contemporanea, organizzare manifestazioni a suo nome, promuovere la sua figura innovatrice.

Io fui un suo studente e ricordo ancora le sue memorabili lezioni di storia dell’arte e quindi credo che vada anche ricordata e celebrata la sua figura di docente che faceva appassionare alla sua disciplina, all’arte. Credo che Trani debba svegliarsi anche da questo punto di vista… Non solo servizi da erogare ma anche cultura viva da risvegliare. Non solo nostalgici piagnistei sul bel passato che ha contraddistinto la Città…