In un primo momento avevo reagito alla notizia della Villa Comunale chiusa al mattino (!) con una forma di colpevole indifferenza per un giornalista e con un fatalismo ed una rassegnazione verghiani, tipici dei meridionali assuefatti alla convivenza con Istituzioni incapaci o prive di attenzione.

La pompa magna ed il fragore degli annunci relativi alle manifestazioni natalizie di questi giorni stridono con l’handicap permanente dei servizi negati, tagliati, dimezzati.
Infatti dopo l’iniziale colpevole indifferenza, mi sono scosso ed ho deciso di scrivere questo pezzo.

Mi chiedo in quale città analoga a Trani per caratteristiche ed attrattive (non devo aggiungere altro) si trovino i frequentatissimi giardini pubblici, già di per sé umiliati dall’incuria, chiusi nella cruciale fascia oraria che va dalle 7 alle 9. Mi chiedo su quale pianeta vivano i nostri governanti che non si preoccupano nemmeno di avere cura di questo genere di servizi. Sono tanti i tranesi che in quelle ore frequentano la Villa per andare a correre (uno dei pochi svaghi a costo zero in un momento in cui tutto ha costi stellari) ed hanno espresso la loro delusione. Questa “incrinatura” fa il paio con la “frana” di una Villa in stato di abbandono, un verde pubblico umiliato, e consiglieri comunali eccitati ai limiti dell’autoerotismo per quattro iniziative ed ospiti natalizi. Ci sono tutti gli ingredienti per un quadro triste e grottesco, in cui il simbolo per eccellenza, il logo ufficiale, il manifesto bianco e nero da piazza della Repubblica (mortuario, poiché tanti servizi sono morti in questa Città), è quel cancello chiuso in orario di servizio.