Nel gennaio del 2022 le dedicai una delle mie Pagelle con voto 10. E l’anno prima ancora un’altra, stesso voto, in piena pandemia. Avevamo già previsto tutto. Ora Patrizia Albrizio, nostra concittadina e dottoressa schierata in prima linea durante la bufera Covid, accoglie il riconoscimento dell’onoreficenza al Merito della Repubblica italiana con quel suo sguardo sornione, a metà tra l’appagamento per una brillante carriera ed il disincanto di chi ne ha viste di tutti i colori, soprattutto in questi ultimi anni.

Dal vecchietto accompagnato di persona a casa, ai neonati vaccinati, dall’ammiratore segreto che le mandava fiori (chissà se nel frattempo si sarà dichiarato- ci faccia sapere, dottoressa) e che speriamo possa essere alla sua altezza. Dalla suora vaccinata con selfie, alle sfuriate al Palazzetto, dal bravo compagno di viaggio, Niki Battaglia, fino alle battute sempre pronte, fino ai serrati dialoghi col Sindaco per l’organizzazione in mezzo alla tempesta.

È lungo, lunghissimo il film con protagonista Patrizia Albrizio, improvvisamente catapultata dalle vaccinazioni di rito per i neonati tranesi (che nascono in altre città ma almeno i primi passi per la tutela della propria salute li compiono in una struttura tranese- l’Ospedaletto per tutti- e con una tranese purosangue, la dottoressa Patrizia) alla tempesta perfetta ed imprevista del Covid ed i suoi fratelli (le varianti).

Che altro dire: quel lungo film che l’ha vista protagonista brillante e dinamica vive un momentaneo lieto fine (perché la nostra dottoressa continua a lavorare ed operare in mezzo a noi) con questo importante e meritato riconoscimento. Alla sua professionalità, alla sua umanità, alla sua umiltà – nel senso che è una che non se la tira, non se la crede-; alla sua battuta sempre pronta, alla sua affabilità. Alla sua capacità di sdrammatizzare. Ha saputo rendere meno duro questo momento storico così difficile. Grazie Patrizia Albrizio. Goditi il meritato riconoscimento. E l’ammiratore segreto ( se si è rivelato nel frattempo).