È stata rinviata al prossimo 13 febbraio la prima udienza del processo che si sta celebrando innanzi al Tribunale di Trani nei confronti di 32 imputati accusati dal pubblico ministero Marcello Catalano di vari episodi di furti e rapine nel circondario di Molfetta e Corato fra il 2012 e il 2019. Fra loro compare anche Flavio D’Introno, noto alle cronache per essere il grande accusatore dei giudici Nardi e Savasta, sul banco degli imputati per aver fatto da palo sia per la tentata rapina in casa del cugino, sia per il furto milionario in casa di un suo conoscente di Trani.

Il primo episodio risale al 23 giugno 2015, a Corato. «Dopo essersi introdotti nell’abitazione armati di pistole – si legge nel capo di imputazione – aggredivano alle spalle la vittima e pronunciavano frasi del tipo “State tranquilli non vi vogliamo fare del male…dove sta la cassaforte?”». Il cugino di D’Introno – che in quel momento si trovava in casa con la moglie e il figlio minorenne – venne colpito con pugni sul volto, riportando «escoriazioni multiple del dorso e del volto, ematoma labbro superiore, ecchimosi nasale e labiale con prognosi di sette giorni». A causa delle urla i vicini di casa si accorsero di quanto stava accadendo, e alla fine i responsabili furono costretti a fuggire.

L’udienza di ieri non si è celebrata poiché non erano state correttamente eseguite le notifiche nei confronti di alcuni imputati detenuti. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Antonio La Scala, Giangregorio De Pascalis, Nicola Quaranta, Massimiliano De Gennaro, Gianluca Loconsole, Fabio Bisceglie, Attilio Triggiani, Domenico Tandoi.