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Non ci resta che ridere…

Il voto tranese tra prospettive e rimpianti

Forse se qualche tranese di Fratelli d’Italia o dei 5 Stelle avesse tentato la candidatura stavolta davvero avremmo avuto l’opportunità di avere un rappresentante parlamentare a Roma nel nuovo Parlamento. Ma per arrivare a questi obiettivi ci vogliono città motivate ed organizzate, capaci di sedersi a tavolino e studiare soluzioni vincenti buone per la comunità e non per le carriere personali e l’alimentazione di ego…

Dalle parti del PD già si sapeva che sarebbe stata una “manata” brutta ed i passi indietro non erano, secondo me, del tutto disinteressati. O forse non si era troppo nelle grazie dei capoccia di turno.

Detto questo potremmo pensare, andando controcorrente, che a Trani il buon risultato dei 5 Stelle non sia soltanto frutto del reddito di cittadinanza, passepartout di successo politico a livello nazionale, ma anche dell’impegno di Vito Braná e di un gruppo che ci crede davvero ad una impostazione diversa della Politica. Un gruppo non folto ma motivato. Diamogliene atto.

Così come il centro destra tranese è giunto ad un approdo importante, uno spartiacque decisivo che passa da atti e azioni ben precise: quelle di un passato recente che ha visto interventi più incisivi che in precedenza, contro la travagliata e confusa amministrazione Bottaro e soprattutto un nuovo corso all’insegna del gioco di squadra, ingrediente poco utilizzato dopo il day after di qualche anno fa. Tutto questo anche col grande impegno di Andrea Ferri, ormai pronto e maturo politicamente per prefigurare nuovi percorsi.

Tra gli atti politici futuri decisivi nel cdx tranese vi è quello di stare attento alla selezione delle risorse e del personale, cercando di valorizzare i profili interni, specie di giovani promettenti, stando attento ancor di più a non reimbarcare i cavalli di ritorno che ora, dal csx tenteranno di risalire sul carro, forti dei voti che potrebbero portare, dei loro pacchetti già coltivati sotto l’ala bottariana. Stia attento il cdx a non fare lo stesso errore di Bottaro che ha imbarcato chiunque, nani e ballerine comprese, persone comunque inaffidabili per parlare chiaro o frustrati da mancate candidature nella coalizione di appartenenza, poi offrendo un secondo mandato più deludente del primo. Quando era stato promesso il contrario.

Per il resto mi rimane un’unica immagine di questa campagna elettorale: Debora che ride in ogni foto. Cosa avesse da ridere me lo chiedo ancora. Battute a parte, credo che debba impegnarsi almeno per far ottenere a Trani un ospedale di comunità. Un obiettivo minimo, insieme alla ricostruzione di un Pronto soccorso, dopo le macerie racimolate in questi anni. Tornando a lavorare in Regione e sperando che porti frutti per Trani.
Per ora non ci resta che… ridere.

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