Lo scorso sabato, 23 luglio, si è tenuto un concerto in piazza Duomo e fin qui nulla di strano… il problema è sorto quando da Palazzo di Città, due giorni prima, il 21, hanno comunicato al Polo Museale tranese, gestito dalla Fondazione Seca, che per quella data, sabato appunto, la piazza sarebbe stata chiusa e di conseguenza lo sarebbe stato l’ingresso principale di Palazzo Lodispoto. Ergo, il Polo museale avrebbe potuto far entrare eventuali visitatori solo da un ingresso secondario (in questo caso quello che porta al bar della struttura, sulla parte retrostante del Palazzo).

Dalla Fondazione Seca, che gestisce il Polo museale, è stato subito manifestato un sentimento di “sconcerto”, come leggiamo in una nota di risposta ufficiale alla stessa Amministrazione tranese. Infatti per sabato 23 era in programma l’ultima serata della già ampiamente programmata e reclamizzata “Notte Bianca dell’ Arte”, che rientrava a sua volta nel cartellone degli “Eventi d’Estate 2022” con visite gratuite previste alle 21 e alle 22,30.

La Fondazione Seca ha inoltre lamentato la mancanza di un contatto preventivo da parte dell’amministrazione tranese, come invece avvenuto in occasione di un’altra manifestazione, nei confronti delle attività di piazza Quercia.

A maggior ragione, la Fondazione Seca lamenta l’inopportunità della richiesta di chiusura dell’ingresso principale per tre motivi: l’ingresso secondario, pur restando aperto, non avrebbe permesso certo di far rispettare le norme di sicurezza vigenti (garantendo via d’uscita e d’entrata differenziate nello spazio della struttura stessa); la richiesta di (parziale) chiusura (poi divenuta totale per scelta della Fondazione, per i motivi di cui sopra), ha svantaggiato il Polo museale proprio in un week end estivo quando il flusso dei turisti è più elevato; ma soprattutto, la soluzione “capestro” dell’ingresso secondario ha portato i vertici del polo museale ad optare per la chiusura della struttura, il che, recita la nota spedita a Palazzo di Città dalla Fondazione Seca, “contrasta con la legge del 12 novembre 2015 n. 182, che ha riconosciuto i Musei ed i luoghi di cultura quali servizio pubblico essenziale, come le scuole, la sanità ed i trasporti”.

Pertanto, in parole povere, la Fondazione Seca rileva come “un atto di forza”, ove venisse messo in pratica (…poi di fatto l’amministrazione ha confermato la propria disposizione, nda) ha portato di riflesso all’interruzione di un servizio pubblico essenziale finalizzato a promuovere la struttura stessa (Polo museale) e la Città di Trani.

A questo punto la Fondazione Seca chiede al Dirigente al ramo, arch. Gianferrini e all’amministrazione comunale “una regolamentazione dell’accesso e dell’utilizzo di piazza Duomo in occasione di manifestazioni di varia natura, e che garantisca l’espletamento delle attività museali, nel rispetto dei diritti e dei ruoli esercitati”.

Non è la prima volta che si verificano quest’anno frizioni tra l’amministrazione comunale e la Fondazione Seca. Già, come vi raccontammo, sorsero problemi per la concessione di piazza Duomo per la realizzazione di due importanti eventi organizzati dalla stessa Fondazione ( i concerti de Il Volo e di Riccardo Cocciante, poi dirottati ad Ostuni), ora questo nuovo episodio.
Riteniamo, per quanto ci riguarda e come facemmo già notare, che tutte le realtà che operano nel settore culturale e contribuiscono alla valorizzazione della nostra città, hanno diritto a ricevere parità di trattamento e agevolazioni da parte dell’amministrazione comunale.
Poi tratteremo un discorso a parte, in altro articolo, sul giusto utilizzo di piazza Duomo. Questa è un’altra storia.