Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma di Gianni Di Leo, consigliere comunale di Lega Trani.

«A seguito della passeggiata in barca in stile Luigi XV, esimendosi dal contraddittorio, i cittadini interessati hanno ascoltato le dichiarazioni verbali del sindaco (in stile banditore, mancava solo il richiamo “udite, udite”) e quindi abbiamo ottenuto almeno una informazione: a quanto pare la ingente volumetria scaricata sulla costa sarà costituita da sedimenti calcarei, di cui il 60% sarà del tipo a “spigoli vivi” e verrà utilizzato per il “nucleo” del ripascimento, mentre il restante 40% sarà del tipo a “spigoli smussati”, necessaria per consentire l’immediata e fugace fruibilità della spiaggia in tutta la sua estensione.
E’ evidente a tutti che si tratterà di una fruizione prevalentemente estiva, perché durante le altre stagioni (ma anche talora in estate) le mareggiate renderanno le spiagge impraticabili, tranne per coloro che amano lo sport estremo.

È prevedibile, infatti, che la costa si innalzi anche fino a tre metri sul livello del mare, nonché si accumuli lateralmente, per cui si dovrà operare ad ogni inizio stagione una pesante ed onerosa movimentazione con mezzi meccanici del materiale. Tuttavia, i dubbi sul materiale lapideo già utilizzato comunque restano, perché mediamente per i ripascimenti vengono utilizzati sedimenti calcarei caratterizzati da un D50 pari a 40 mm, il che non mi pare corrisponda al materiale di cava oggi presente sul lungomare.
D’altra parte è anche buona norma utilizzare il materiale attinto da cave di prestito regolarmente autorizzate, dalle quali sia possibile estrarre materiale lapideo che per sua natura, colorazione e sito di prelievo, risulti coerente e compatibile con quello caratterizzante l’area costiera del nostro territorio comunale, ad esempio evitando materiale sottoposto a carsismo. Anche su questo nutro seri dubbi.

Riteniamo che l’appaltatore dovesse anche obbligatoriamente indicare la precisa individuazione delle cave di prelievo e quindi ritengo opportuno verificare che vi sia copia della comunicazione dello stesso e della conseguente nota di assenso del direttore dei lavori. Sulla necessità di tali verifiche e controlli informerò anche la competente la Capitaneria di Porto. Seguiranno, in ogni caso, aggiornamenti».