Riceviamo e pubblichiamo una nota dell’avvocato Fiorella Liotta, genitore di un alunno che frequenta la scuola Papa Giovanni XXIII nel plesso di via Stendardi a Trani di proprietà delle suore piccole operaie del sacro cuore.

«Trovo assurdo dovermi rivolgere alla stampa per far valere i diritti di mio figlio che da circa 3 anni non può svolgere attività motoria a scuola, perché sembra che nel contratto di fitto del plesso scolastico di via Stendardi non sia previsto l’utilizzo della Palestra. La dirigente scolastica ha sollecitato l’amministrazione comunale a risolvere la situazione, ma ad oggi i bambini continuano a fare ginnastica in piedi vicino al proprio banco o il più delle volte a fare teoria.

Una vera ingiustizia che non deve avere sempre come scusante il periodo di pandemia. Già la situazione è difficile a causa della chiusura della scuola centrale di via Papa Giovanni XIII per problemi di staticità a marzo 2019 che ha comportato il migrare dei bambini da un plesso all’altro. Il covid che li ha costretti a stare a casa senza poter uscire. Ora che invece sono tornati a respirare la libertà non possono svagarsi perché non hanno una palestra come tutti gli altri coetanei.

Mi chiedo come sia possibile che amministratori regolarmente retribuiti non siano in grado, dopo tre anni, di trovare una soluzione. Personalmente come legale per essere retribuita devo difendere il cliente. Possibile che non c’è nessuna palestra o struttura sportiva pubblica che possa permettere ai bambini di svolgere attività motoria. Mi chiedo da profana se non si poteva rinunciare a qualche manifestazione estiva o natalizia per consentire ai bambini di beneficiare di un loro diritto. Per non parlare delle proprietarie del plesso di via stendardi che anziché essere caritatevi preferiscono tenere la palestra chiusa anziché permettere ai bambini di fare attività fisica in attesa di un accordo con il Comune.
Possibile che la curia non dica nulla in merito. La carità dopo il periodo di covid non poteva manifestarsi che con questo nobile gesto.

E poi che fine ha fatto il benessere fisico tanto decantato. Stanca di questa situazione che dura ormai da tre anni insieme ad altri genitori abbiamo deciso di raccogliere le firme in forma di protesta verso un’amministrazione silente e nel rispetto dei diritti dei nostri figli perché come ebbi modo di scrivere in precedenza non esistono scuole di serie A e scuole di serie B o meglio non lo credevo fino ad oggi».