Dunque è ricominciata la scuola dopo la catastrofe Covid o almeno dopo un primo tempo lunghissimo.

In presenza, con gli alunni ad interagire davvero. Ad essere presentati ad uno ad uno, fra quelli delle prime, come avvenuto nella mia scuola, la Baldassarre, direttamente dal Dirigente scolastico, Marco Galiano. Per farli sentire di nuovo protagonisti, ché con la Dad erano diventati comparse, fantasmi, atti di presenza perché così doveva andare ed è andata.

Confesso di aver avuto bisogno di dialogare subito coi miei alunni della prima, bypassando le presentazioni di rito, pur fatte in modo sintetico. Ho stimolato subito un dibattito, come mi è sempre piaciuto fare, sul perché molti di loro, in base alle prime domande per rompere il ghiaccio ad esempio su quale fosse la materia preferita o più antipatica, sul perché dicevo, la maggior parte di loro avesse difficoltà con l’inglese. Un pretesto, lo so, di cui c’era tanto bisogno.

Parlare e capire il loro punto di vista, senza filtri, pixel, classroom, moduli, fredde risposte interrotte dalle connessioni deboli.

Ieri la connessione era chiara e forte, era stabile e costante nella mia classe prima, sezione G. Non abbiamo mai interrotto il dialogo e nessuno si è distratto col monitor o col videogames tra le gambe. Ieri tutto chiaro e forte a scuola, alla Baldassarre, in tutte le scuole.