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La Trani di una volta: anni 80, com’era bello darsi appuntamento in piazza…

Il luogo degli incontri, delle amicizie, dei corteggiamenti

Ho attraversato qualche sera fa piazza della Repubblica nella sua interezza, partendo dal chiosco abbandonato che una volta vendeva giornali, per arrivare fino all’attraversamento che porta all’Oviesse. Che stretta allo stomaco ho avuto. Luoghi desolati, con pochissima gente, qualche prima foglia secca, qualche immancabile cartaccia. Le due fontane circolari, vabbè, lasciamo perdere. Il lato della piazza coi bagni pubblici: oscurità appena alleviata dai fiochi lampioni, per il resto, solito horror già visto.

Allora mi sono di nuovo immaginato tutta la piazza negli anni 80. Famiglie ed anziani dalla parte della statua di Giovanni Bovio. Operai e contadini e pensionati ancora arzilli nei pressi del già citato chiosco, ora cadente. Giovani adulti all’angolo dell’orologio, passando nell’altra piazza, quella dello struscio. Giovani con qualche anno in meno seduti sui motorini dall’altro lato, quello che porta all’incrocio con via Cavour. Negozi pieni, questo è da ricordare: il negozio delle moto, la pizzeria Settebello, verso il Supercinema, con quell’odore micidiale di sugna, il fioraio sempre affollato, Bimbi belli con la fila delle neo mamme, delle nonne pronte al regalo per i nascituri nipoti. Ulisse sempre al suo posto di combattimento ( Gazzetta, Corriere…), oggi con l’infaticabile Lino in trincea, nella partita tra web e carta stampata.

Il Bar tre Palme pieno di ragazzini, e qui siamo passati al lato “giovanissimi”, che poi verso gli anni 90, alla fine della vita, di quella vita della piazza, cominciarono ad imbastardirsi tra risse e disordini sempre più numerosi e sempre meno vigilanza. Gli straordinari ai vigili non si potevano più pagare e sul lato oscuro della piazza, quello horror che porta ai trucidi bagni pubblici, i primi bulli di un’era imbastardita cominciavano a chiedere soldi e ad assalire / infastidire i bravi ragazzi. Stava cominciando l’agonia di questo luogo. Della piazza degli incontri.

Le serate in piazza, tra chiacchiere e corteggiamenti, stavano lasciando il posto all’era dei pischelli imberbi che già si davano al cicchetto, che cominciavano la serata alle 24, che non sapevano più dove andare. Ma già altri luoghi avevano soppiantato la piazza. Altra piazza, altra Trani, altre teste.

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