Anselmo Mannatrizio, voto 8: continuo a segnalare alcuni consiglieri comunali che si stanno distinguendo, visto che poi dicono che siamo sempre troppo critici. Ecco un esempio di consigliere che non ha nulla da guadagnare dalla politica (segnalo tra l’altro il merito di essersi affermato, da tranese, nel gruppo dirigente della Divella) e mantiene la schiena dritta contro i compromessi di ritorno, o cronici, della politica. Ha tenuto duro sulla questione dell’accesso agli atti sulla questione parcheggi, tra l’altro sparita nel caldo ferragostano e dalle cronache. Insomma, non si è subito abbassato mutande e calzettoni al primo “abbaiare” di padron Amedeo e fido partito… E poi è un altro che non ci propina annunci a vento ed esaltati comunicati sui finanziamenti (ormai un tristo grembiule per alcuni, per nascondere le incapacità sul presente). Magari non farà una grande carriera nella mala bolgia della politica tranese in cui emergono i leccaculo doc, ma a noi piace così. SERIETÀ.

Giuseppe Isim Laurora, poeta (molto) contemporaneo voto 7: diciamo subito che non ci piacque la sua intervista, come le altre, nel famoso programma culturale di Rai 5 (Al di là di qualcosa…) in cui disse che la gente (nell’aspetto) lo paragonava a Gesù. Però gliela perdoniamo. I baffetti alla Gabriele D’Annunzio valgono il prezzo del biglietto ed il suo amore, quasi fanciullesco, quasi ingenuo e consapevole di non avere ambizioni di successo, per la poesia in prima battuta e per il mare in seconda, ce lo rendono amorevole, in questa giungla di cafonaggine e neo Mazzaro’ verghiani (pezzenti arricchiti che non aprono un libro manco ad ucciderli) in cui si sta trasformando la nostra società. BAMBINO NELLA VIGNA.

Parco via Grecia, voto 2: ecco un altro luogo servito da vetrina elettorale per il popolaccio tranese sedotto e abbandonato. Il problema è che anche il parco è abbandonato (alias privo della benché minima vigilanza) in quanto bulletti vari si divertono a lanciare pietre dal parco stesso verso finestre e giardini delle abitazioni circostanti, urlano senza ritegno anche dopo la mezzanotte ed hanno pure rotto una delle giostre ivi presenti, servite a suo tempo per la kermesse inaugurale ed i video. ZONE FRANCHE NE ABBIAMO.

Tavoli, tavolini e fioriere al Porto, voto 0: mentre si multa pure un povero ristoratore per un minimo conferimento della differenziata sbagliato, il Tribunale della Bellezza, che purtroppo non esiste, condanna tutti gli altri al pagamento di cento sesterzi (non esistono manco quelli) per la bruttura regalata tra fioriere che avanzano senza vergogna, gente che non può manco più camminare, tavolini che proliferano peggio delle zanzare questa estate (incubo), dehors che chiudono strade e marciapiedi, e stemma della pizza (e della puzza al centro, al solito luogo) che idealmente campeggia sul nostro Porto, con l’abusivo nel riquadro in alto a sinistra. REPUBBLICA DELLA PIZZA, STATUTI DEGLI ABUSIVI.