«Nei prossimi giorni verrà esaminato in consiglio comunale il Documento Unico di Programmazione (DUP) e il bilancio di previsione. Entrambi non sono solo una elencazione di numeri, ma costituiscono la sintesi delle idee dell’amministrazione sulla direzione dello sviluppo che si vuol dare alla Città e le risorse economiche per attuarlo. Per chiunque sarebbe naturale pensare che, riguardando tutti i cittadini, indistintamente dal colore politico, il documento di programmazione venga condiviso, in maniera ampia e costruttiva, con tutte le parti politiche ,sociali e produttive del territorio. Ma la condivisione deve basarsi sul dialogo e sul confronto, non può essere mera accettazione di quello che viene calato dall’alto». E’ quanto si legge in una nota a firma del Gruppo Consiliare di Italia in Comune Trani e del Segretario Vincenzo de Simola.

«Su questi provvedimenti di natura e portata generale non vi è stato alcun confronto auspicato con tutte le forze politiche presenti in consiglio, in particolare sui temi ambientali e sul destino delle aziende partecipate e questo non può che indurre la nostra forza politica a ritenere queste scelte assolutamente non condivisibili.

Sarebbe impossibile volerle elencare tutte nel breve spazio di un articolo di giornale, ma solo per citarne qualcuna:

– Non condividiamo l’allocazione sul nostro territorio dell’impianto di trattamento del percolato a servizio di altre discariche pugliesi senza potenziare gli impianti di AMIU s.p.a.,

– Non condividiamo assolutamente l’impoverimento (perché?) della Municipalizzata AMET s.p.a, affidando a privati attività e servizi come la gestione dei parcheggi, l’efficientamento della pubblica illuminazione e senza che vi sia nel documento una sola parola sulle concrete possibilità di sviluppo di una società fornitrice di energia alla luce dell’imminente arrivo dei fondi dedicati al comparto energia dal Recovery Plan.

– Non riscontriamo nulla in merito all’indice di vulnerabilità sismica delle nostre scuole, e alle opere eventuali per ristrutturarle, e ci chiediamo che senso abbia ipotizzare piccoli interventi di manutenzione straordinaria su fabbricati che potrebbero non essere sicuri.

– Non siamo affatto favorevoli all’ipotizzato  progetto di sottopasso pedonale ferroviario che non sarà utilizzato per il pericolo che i sottopassi pedonali rappresentano. Quale donna/ragazza sola (ma anche uomo) mai lo  attraverserebbe, soprattutto in certe ore della giornata?

Una volta soppresso l’attuale passaggio a livello, nello stesso sito, si potrebbe costruire una struttura esterna sopraelevata in acciaio e vetro, quindi trasparente e completamente illuminata, realizzabile in tempi brevissimi e ad un costo equivalente ad un decimo di quanto preventivato dall’amministrazione.

– Non verifichiamo nulla in merito alla concreta risoluzione del problema degli accessi al mare , se non un generico “faremo” senza tempo(e in tutti questi anni?)

– Non vi è traccia dell’esproprio per aprire Corso Regina Elena su Corso Imbriani, non si capisce quale sia l’intervento ipotizzato per piazza Gradenico in quanto si parla solo del “lato prospiciente via Sant’Agostino” (???)

– Non siamo favorevoli alla ipotizzata vendita del Mercato Ortofrutticolo per creare una generica struttura commerciale, potendosi immaginare altre soluzioni in sinergia con le associazioni di categoria del settore agroalimentare.

Diversamente da questa amministrazione ,non abbiamo la verità in tasca, ma abbiamo delle proposte concrete e realizzabili e non l’ennesimo “libro dei Sogni” di questa amministrazione che a tratti sfiora il ridicolo quando dichiara di voler dare vita al “Bosco Urbano Continuo”(si, avete letto bene!!) che dovrebbe cingere la nostra Città(Green Belt) quando non è in grado di mantenere in maniera decorosa due aiuole nei punti di maggiore interesse turistico.

L’amministrazione ha ritenuto che non fossimo degni di ascolto, nonostante la disponibilità al dialogo espressa in passato, quale tentativo di condivisione allargata a favore della collettività, più che mai necessaria ed auspicabile in questo momento di crisi legata agli effetti disastrosi della pandemia.

Questa totale mancanza di confronto democratico, l’autoreferenzialità sinora dimostrata non potranno che portare ad un voto contrario del nostro gruppo politico sul Documento Unico di Programmazione e sul correlato Bilancio di Previsione, perché.

Il nostro territorio deve  vivere di concretezza, basata su idee e obiettivi sostenibili per il nostro futuro, nonché sull’interesse pubblico piuttosto che su quello privato».