Se ci fosse una nuova banda della Magliana, utilizzo un paradosso, potrebbe trovare il suo habitat nel quartiere Pozzopiano. Se ricominciassero a girare quei bei film polizieschi in stile anni 70, con tanto d’inseguimento finale, sempre questo quartiere potrebbe prestarsi. Solo qualche mattina fa, molto presto, un gruppo di persone cercava di rubare un furgone. Ma il pronto intervento del proprietario che si accorgeva del tentativo, ha messo in fuga i ladri che hanno pure sparato colpi di pistola, in aria, scappando. Il proprietario aveva urlato contro di loro e questi erano subito scappati.

C’è da far notare come la vicinanza di una vera e propria via di fuga come il “ponticello” della stessa via Pozzopiano, costituisca una facilitazione per chi voglia scappare verso la 16 bis dopo aver compiuto il furto. Nei mesi scorsi si sono moltiplicati i furti d’auto d’ogni genere ed… età, nuove, vecchie, usate. Per non parlare di furti in case e ville…

Perfino il parroco don Mimmo Gramegna, della Chiesa dello Spirito Santo, punto di riferimento per la comunità e profilo molto in vista ed ascoltato dalla gente, ha scritto un intervento per spingere ad una maggiore attenzione, a maggiori controlli.

Pattuglie di Vigili in effetti se ne vedono poche durante il giorno. Abbiamo visto, a tarda sera, qualche pattuglia della Polizia transitare ma nulla di più.
Se aggiungiamo a tutto questo, l’imbarazzante e squallido, nonché ipocrita ri- abbandono di villa Telesio, un potenziale punto di aggregazione, il quadro è completo.

Ho utilizzato il termine “ipocrita” perché questo è uno dei luoghi sedotto e abbandonato dall’amministrazione. Negli anni immediatamente precedenti le nuove elezioni, si era dato il cosiddetto “schiaffo al morto”, riaprendo, inaugurando, fingendo nuova grande impresa. Poi, il nulla.
Un’amministrazione che nulla ha fatto per le periferie, nulla fa nemmeno per quest’altra periferia. Nessun evento culturale, nessun momento di ritrovo. Chi gestisce la Cultura dovrebbe servirsene proprio per rilanciare quartieri come Pozzopiano. Invece nulla. Se non fosse per le iniziative musicali di un locale in via Bari, quella con gli alberi devastati e mai più ripiantati, ci troveremmo dinanzi ad un quartiere dormitorio, che rischia ora per i colpi della della piccola, ma non tanto, vedi spari, criminalità.

Invece di sfruttare la continuità e contiguita’ con Colonna (ricordo una proposta di Andrea Ferri di recuperare La Lampara come centro culturale, mai presa in considerazione dagli assessori larva), ecco il mortorio. Locali privati a parte che fanno il loro dignitoso lavoro legato al commercio ed allo svago a pagamento, che richiama tanta clientela, specie nei fine settimana.

Complimenti a chi si sciacqua la bocca con la Cultura, ambizioni da Capitale compresa, e poi lascia quartieri come Pozzopiano in condizioni penose. Se poi aggiungiamo la poca sorveglianza… il quadro è completo. Trani, Pozzopiano, (ennesimo) anno zero, dopo l’eccitante allargamento, storico, dopo anni d’impasse, ecco il nulla. Far passare l’ordinario per straordinario, sotto elezioni, come un enorme pillolona di Viagra per i plaudenti. Un anno dopo, finito l’effetto trombetta, ecco la lunga agonia di un quartiere senza arte né parte. Forte solo a cemento.