Nelle pagine nere di Trani di questi anni, ce n’è una particolarmente fosca e con l’aggravante pesante dell’insopportabile puzza che emana, quasi quotidianamente. È una pagina che si sente ma non si vede e per questo genera ancora più inquietudine nei cittadini , specie della zona Nord, ma quando il vento è (s) favorevole, in tutta la Città.

Stiamo parlando del depuratore, posto in una zona ormai da anni densamente abitata. Via Papa Giovanni XXIII, via Barletta, via Finanzieri, il Corso, via Imbriani e vie annesse parallele e perpendicolari. Eccolo il rosario con litanie dolenti dell’intreccio di vie e quartieri strette dalla morsa di un cattivo odore insopportabile. Ogni giorno o quasi, un’ondata mefitica e malefica, avvolge ad ondate regolari anziani e bambini, massaie impegnate a stendere un bucato già condannato in partenza, attività commerciali, carretti di ambulanti, concessionarie, bar e tavolini, farmacie, studi medici con gente in fila, cimitero e visitatori annessi.

Cosa si aspetta a pensare ed attuare una ricollocazione del nefando depuratore fuori dal centro abitato, lontano dai bucati condannati, dai poveracci che non possono aprire un balcone, da un bar che offre caffè e cornetti all’aroma di merda? Per quella puzza inquietante le Istituzioni devono fare qualcosa, devono muoversi. Il depuratore lì non può più stare. Qualcuno, di questa o soprattutto della futura amministrazione ( qualche speranza in più la nutrirei, ma lo dico anche per provocare l’attuale)  si dia una mossa.