«Il “Parco sotto la torre” è indubbiamente un bel titolo e ha fatto sognare tutti i residenti del quartiere “Pozzopiano” e non solo. Si riferisce a quell’area compresa fra le vie Malcangi, De Gemmis, Bari e don Luigi Sturzo, nell’ambito del Piano urbanistico esecutivo del comparto 47. E’ quanto i cittadini hanno appreso dalla delibera con cui la giunta comunale ha approvato il progetto delle opere di urbanizzazione, a scomputo degli oneri sull’area ceduta al Comune di Trani. Continuando a leggere il sogno si colora: “un parco urbano di 6.000 metri quadrati, tale da rappresentare una notevole area a verde pubblico che, in prossimità della litoranea di Colonna, riqualificherebbe una zona della città in tal senso carente”. E sarà colpa delle influenze dantesche, nell’anno in cui ricorrono i 700 anni dalla morte del sommo poeta, che il “Parco sotto la torre” finisce con l’assomigliare al Paradiso: “Il progetto prevede la realizzazione di aree attrezzate ed alberate, arredo urbano, area giochi per l’infanzia, fontane ornamentali, percorsi pedonali e in parte carrabili, area parcheggio ed impiantistica utile al funzionamento del parco, come gli impianti di pubblica illuminazione ed irrigazione”». E’ quanto si legge in una nota del Comitato Quartiere Pozzopiano.

«Tutto molto bello, non ci sarebbe nulla da dire ma qualcosa non ha funzionato nel ciclo onirico dei membri Comitato di quartiere “Pozzopiano” ed è successo che ci siamo svegliati da questo sogno proprio sul più bello. Così, per non andare a scomodare Freud, abbiamo stilato una serie di domande, di osservazioni e di doverosi chiarimenti.

1. Possiamo essere tutti certi del fatto che non stiamo parlando di “Central Park” o di una
novella “Villa comunale”, per cui consigliamo maggiore cautela e precisione nell’utilizzo della parola “parco” altrimenti saremmo costretti a fare ricorso all’etimologia della parola e a ricordare che parco può essere inteso come recinto ed è giunto probabilmente a noi mediato dal francese parc e deriverebbe dal latino parcus, da parcere ovvero risparmiare. Forse chiamarlo “Giardino condominiale” sarebbe più appropriato. Contentissimi della sua realizzazione ma sappiate che quello che i residenti vogliono è un parco vero. L’area sarà un valore aggiunto per il quartiere e costituirà un’importante dotazione per il quartiere ma NON è pienamente soddisfacente a sopperire la carenza di verde pubblico.

2. Sostenete che il “Parco sotto la torre” restituirà qualità allo spazio urbano e offrirà aree
(che fino ad ora erano inesistenti) per le relazioni umane: avete ragione ma vi ricordiamo che valorizzerà soprattutto i due corpi residenziali del comparto (la torre e quello che nascerà). Quindi, NON riqualificherà l’intero quartiere ma una piccola parte dello stesso. Anche qui si consiglia di non essere troppo roboanti con le parole;

3. Si legge che sono previsti “ampi parcheggi pubblici necessari a garantire le superfici
per parcheggio che, in prossimità della litoranea, particolarmente frequentata nei periodi estivi da turisti e bagnanti, risultano estremamente utili”. Tutto bello e tutto vero ma non esagerate col dire che il problema dei parcheggi sarà risolto da questo intervento. Non scherziamo, per favore! Utili lo saranno di certo ma solo in minima parte in un quartiere che, oltre ad essere il più popoloso della città, e anche interessato dalla presenza del mercato settimanale. Abbiamo da tempo proposto il potenziamento della segnaletica orizzontale per segnalare e ottimizzare le aree destinate al parcheggio delle automobili e per comunicare le regole applicate nella zona al fine di orientare gli utenti della strada e di garantire maggiore sicurezza a pedoni e conducenti. In questo caso l’invito è fare dei piani complessi e strutturali che tengano conto delle peculiarità e delle esigenze delle aree di intervento e che abbiamo l’ambizione di essere davvero incisivi;

4. Alberature, piante ed essenze arboree: saranno graditissime ma sceglietele bene che di
pini in via Bari ne sono stati tagliati già tanti e ci rimangono le tristi sculture dei ceppi
a rinverdire la memoria;

5. Via Bari: stendiamo un velo pietoso. Sarà larga da una parte e si restringerà verso lo
sbocco di via Malcangi (verso il mare) per far posto all’ingresso ai box (non della pista
di formula 1 che non è prevista ma di quelli privati ad uso dei condomini;

6. Rotatoria: E’ prevista la realizzazione di una rotatoria all’incrocio tra via Malcangi e
via De Gemmis con eliminazione di semaforo e di “photored”. Questo colpo di teatro
merita solo applausi ma vale quanto detto in merito ai parcheggi (punto 4): perché non
approfittare per fare un ripensamento generale della viabilità? A tal proposito abbiamo
le nostre proposte, tra cui alcune già sottoposte alla Vs. attenzione (Vedi altre due
rotatorie: tra C.so Don Luigi Sturzo e via Pozzopiano e tra Via Malcangi e via Pozzopiano);

7. E i giardini di “Villa Telesio”, o almeno parte di essi, quando saranno aperti stabilmente e quando saranno a disposizione della comunità?;

8. E i servizi? Qui l’elenco rischierebbe di diventare davvero troppo lungo ma ci limiteremo a dirvi che il quartiere è stufo di essere definito un “quartiere dormitorio”: qui c’è gente viva che lo vuole vivere e che farebbe tranquillamente a meno di andare in centro se avesse altre opportunità e alternative. La gente di Pozzopiano non ne può più dei furti di auto e in appartamento. Vorrebbe vivere, lavorare e dormire più serena;

9. Per chiudere una nota rispetto al “modus operandi”: avremmo preferito che l’Amministrazione avesse scelto di incassare gli oneri di urbanizzazione per intero e
che ne potesse disporre per dare piena soddisfazione ai cittadini. La prassi imperante di
scomputare gli stessi oneri, seppur lecita, è meno audace e meno vantaggiosa per i
cittadini.

Questo si sarebbe un sogno, altro che Dante e Freud».