«La ripartenza del mercato settimanale del martedì a Trani veniva data per probabile già da martedì 2 giugno e addirittura, secondo quanto riportato da alcuni organi di stampa, certa da martedì 9 giugno. Ad oggi, invece, del mercato non si hanno notizie e questo sta facendo aumentare a dismisura il clima di tensione tra le centinaia di concessionari di posteggio forzatamente privati del loro Diritto al Lavoro». Interviene così, in una nota, CasAmbulanti. «Una situazione che diventa paradossale se la si inserisce in un contesto di assoluto silenzio e di chiusura totale dell’amministrazione comunale che rifiuta qualunque confronto con gli Esercenti e le loro Associazioni Autonome di rappresentanza reale le quali, ora, si appellano al Prefetto Valiante per comprendere le ragioni di questo muro di gomma impenetrabile».

Il Rappresentante UniPuglia e CasAmbulanti, Savino Montaruli, ha dichiarato: «Ritengo, a questo punto, che serva un pubblico dibattito per comprendere cosa stia accadendo nella città di Trani. La riapertura del mercato, che avrebbe dovuto avvenire in maniera naturale sin dal 19 maggio scorso, ancora non è avvenuta. Ritengo necessario ed urgente, a questo punto, un confronto pubblico con il sindaco Bottaro e l’assessora Nenna, coinvolgendo anche i residenti ed i comitati di zona, al fine di discutere serenamente ma in modo trasparente, di fronte alla città, di cosa l’amministrazione comunale intenda farne di un mercato portato allo stremo e contaminato da fattori esterni che oggi ne comprometterebbero la sua stessa sopravvivenza, anche alla luce degli ulteriori elementi di preoccupazione derivanti dalle perplessità sollevati sulla collocazione delle postazioni di vendita nel luogo predestinato. Mi auguro – continua Montaruli – che il sindaco Bottaro si renda conto del danno subito dalla Categoria per questo fermo forzato e prolungato».

«Intanto gli Autonomi hanno indetto una Manifestazione per giovedì 11 giugno 2020, dalle ore 16.00 nell’area antistante Palazzo di Città, a Trani. Si attende il via libera da parte della Questura cui è già stata inviata la comunicazione prevista per legge e poi l’organizzazione del Sit In in forma statica per manifestare il disagio e la delusione di una Categoria che a Trani si sente umiliata, emarginata ed esclusa da qualunque forma di confronto con un’amministrazione comunale cieca, distratta, prepotente e incapace di dare risposte», conclude CasAmbulanti.